mercoledì 11 novembre 2015

Ottimi gli attori, meno gli sceneggiatori, il montatore e tutti gli altri.


Io che amo solo te
Regia: Marco Ponti
Interpreti: Riccardo Scamarcio (Damiano), Laura Chiatti (Chiara), Angela Semerano (Nancy), Maria Pia Calzone (Ninella), Michele Placido (Don Mimì), Luciana Littizzetto (Zia Dora), Eva Riccobono (Daniela), Eugenio Franceschini (Orlando), Dario Bandiera (Maurizio), Enzo Salvi (Salvatore), Antonio Gerardi (Zio Franco Torres), Dino Abbrescia (Modesto), Alessandra Amoroso (Alessandra Amoroso)
Genere: Commedia - Origine: Italia - Anno: 2015 – Soggetto: Luca Bianchini – Sceneggiatura: Marco Ponti, Lucia Moisio, Luca Bianchini – Musica: Adriano Di Lorenzo - Fotografia: Roberto Forza - Montaggio: Consuelo Catucci - Durata: 102’ -Produzione: IIF Italian International Film, Rai Cinema - Distribuzione: 01 Distribution
Michele Massaro
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Ma cosa diavolo è successo al cinema italiano? Ha avuto negli ultimi anni una sbandata pazzesca e si è anche assestato bene, ma ha ancora delle lacune sulle cose più semplici che ne rovinano completamente il risultato. La trama di Io che amo solo te è molto semplice: in scena finiscono due amori, quello immortale di Ninella e di Don Mimì e quello traballante di Damiano e Chiara. Il problema è ciò che viene inserito con forza nel durante: gli zii del Nord, uno zio carcerato, un fratello omosessuale, una sorella fissata col peso forma. Tutte sotto-trame che annoiano e che alla fine devono trovare per forza una soluzione come vuole il melodramma italiano, anche se forzata. Gli attori sono maestrali, eccellenti, perfetti e tengono bene il ritmo e l’attenzione; praticamente tutto il film ruota attorno a loro. Solo una domanda: con attori così buoni, perché sprecarsi in una sceneggiatura così brutta? Cito solo una battuta: “non sono omosessuale, solo isterico”, e penso di aver detto tutto. Buona fotografia, ma solo grazie al soggetto naturale. Il montaggio l’ho travato “sbagliato” più volte e quasi fastidioso. Comunque è un film sicuramente consigliato.


PUNTI M: 3

venerdì 6 novembre 2015

L'assassino silenzioso dal videogioco al cinema.


Hitman: Agent 47
Regia: Aleksander Bach
Interpreti: Rupert Friend/Simone D'Andrea (Agente 47), Hannah Ware/Laura Lenghi (Katia van Dees), Zachary Quinto/Alessio Cigliano (John Smith), Ciarán Hinds/Stefano De Sando (Dr. Peter Litvenko), Thomas Kretschmann/Francesco Prando (Antoine LeClerq)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Hitman: Absolution (videogioco), Skip Woods (storia) - Sceneggiatura: Michael Finch, Skip Woods – Fotografia: Óttar Guðnason – Montaggio: Nicolas De Toth - Musica: Marco Beltrami - Durata: 96’ - Produzione: 20th Century Fox, TSG Entertainment - Distribuzione: 20th Century Fox
Michele Massaro
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Un film di Hitman non è mai bello se non lo si gioca con un joystick in mano. L’ho sempre pensato, ma non per questo evito di guardarli, anzi. Agente 47 è un personaggio che mi è sempre piaciuto moltissimo e vederlo al cinema è un’emozione unica; solo per questo mi sento di consigliarlo. Ma andiamo per gradi. La trama è quella solita delle missioni: a 47 viene affidata la missione di uccidere Katia van Dees e suo padre, il dottor Peter Litvenko, il suo creatore. Tuttavia, la missione si complicherà e 47 finirà per cercare vie traverse per portarla a termine. Una trama semplice, quasi da videogioco, e, infatti, proprio da quello nasce. Partorito da Absolution, Hitman: Agent 47 è un film semplice con tanta azione, buon ritmo, fortunatamente niente sesso (dato che sesso e azione sembrano dover sempre fondersi come ci insegna 007) e tanta genetica. Non esiste ad oggi un brutto film con Zachary Quinto e questo è sicuramente un altro motivo per guardare la pellicola. Un film sicuramente consigliato.


PUNTI M: 3

mercoledì 4 novembre 2015

Se il dolore fosse film, si chiamerebbe "Ghosthunters".


Ghosthunters - Gli Acchiappafantasmi
Regia: Tobi Baumann
Interpreti: Milo Parker/Lorenzo D'Agata (Tom Thompson), Anke Engelke/Maura Cenciarelli (Hetty Cuminseed), Bastian Pastewka/Luigi Ferraro (Hugo), Karoline Herfurth/Myriam Catania (Hopkins), Christian Tramitz/Roberto Draghetti (Gregory), Ruby O. Fee/Rossa Caputo (Lola Thompson), Christian Ulmen/Alessandro Quarta (Phil Thompson)
Genere: Commedia - Origine: Germania/Austria/Irlanda - Anno: 2015 – Soggetto: Cornelia Funke (libro) - Sceneggiatura: Tobi Baumann, Murmel Clausen, Mike O'Leary, Martin Ritzenhoff, Roland Slawik e Christian Tramitz – Montaggio: Alexander Dittner - Musica: Ralf Wengenmayr - Durata: 99’ - Produzione: Lucky Bird Pictures, Warner Bros., Immer Wieder Gerne Film - Distribuzione: Notorious Pictures
Michele Massaro
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Quando un film è noioso tendo a sopportarlo poco. Quando è sbagliato, mi viene voglia di impiccarmi con i miei stessi indumenti. Ghosthunters è un film sbagliato. Un bambino è terrorizzato dal mondo e finisce per incontrare un fantasma nella sua cantina. Finirà per cercare di aiutarlo a tornare a casa, assieme ad una ex-acchiappafantasmi. Il ritmo non esiste, i personaggi sono stupidi e viene sbandierata una morale per tutto il tempo che viene calpestata dalla stessa pellicola. Questo penso sia un film rivolto ai bambini dai sei agli otto anni, e finisce per non piacere nemmeno a loro. Non guardatelo a meno che non vogliate soffrire; e non intendo soffrire in senso buono, come con Sharknado. Qui si soffre e basta, e ogni minuto è una tortura. Sono costretto a dargli il punteggio più basso, e comunque lo sto sopravvalutando. Sconsigliato, piuttosto drogatevi.


PUNTI M: 1

venerdì 30 ottobre 2015

Quando la critica si innamora del circo.


The Walk
Regia: Robert Zemeckis
Interpreti: Zeki Muller (Elyas M'Barek/Nanni Baldini), Lisi Schnabelstedt (Karoline Herfurth, Ilaria Latini), Gurdun Gerster (Katja Riemann/Barbara Castracane), Chantal (Jella Haase/Erica Necci)
Genere: Biografico - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Philippe Petit (libro) - Sceneggiatura: Robert Zemeckis, Christopher Browne – Fotografia: Dariusz Wolski – Montaggio: Jeremiah O'Driscoll - Musica: Alan Silvestri - Durata: 123’ - Produzione: ImageMovers, Sony Pictures Entertainment, TriStar Productions - Distribuzione: Sony Pictures Entertainment
Michele Massaro
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Siete mai stati al circo? Io no, ma ormai la tv ci permette di vedere sempre qualsiasi cosa, e a volte sulla Rai quando ero bambino passavano anche il circo. Ci perdevo sempre qualche minuto perché mi incantavo dietro quelle acrobazie e all’abilità indiscussa di quegli artisti. Certo, poi ho scoperto il mio amore per il cinema, cosa ben diversa da una semplice attrazione da circo. O almeno lo pensavo. Di idea differente saranno stati i critici che consigliano The Walk, dato che la storia è quella di Philippe Petit, ottimo artista, grande uomo che nel 1974 attraversò le torri gemelle senza protezioni e anche più volte. Una trama semplice, e come sappiamo dalle trame semplici nascono i film migliori, giusto? Sbagliato, perché chi ha deciso di sceneggiare il film ha anche deciso di condirlo con un sacco di fatti mai avvenuti solo per tenere sulle spine lo spettatore. Ma cosa serve in più ad un film che si concentra su di un uomo sospeso su un filo a 400 metri di altezza? Un film di una banalità sconvolgente, eppure la critica ne esce entusiasta, forse perché si è dimenticato di essere seduta al cinema e non in un tendone da circo.


PUNTI M: 3

mercoledì 28 ottobre 2015

The Green Inferno è un film brutto.


The Green Inferno
Regia: Eli Roth
Interpreti: Lorenza Izzo/Francesca Manicone (Justine), Ariel Levy/Marco Vivio (Alejandro), Aaron Burns/Alessandro Messina (Jonah), Sky Ferreira/Benedetta Degli Innocenti (Kaycee), Nicolás Martínez/Andrea Mete (Daniel), Kirby Bliss Blanton/Annabella Calabrese (Amy), Magda Apanowicz/Maria Letizia Scifoni (Samantha)
Genere: Splatter - Origine: USA - Anno: 2013 – Sceneggiatura: Guillermo Almoedo, Nicolás López, Eli Roth – Musica: Manuel Riveiro - Costumi: Elisa Hormazábal - Montaggio: Ernesto Díaz Espinoza - Durata: 103’ -Produzione: Worldview Entertainment, Dragonfly Entertainment, Sobras.com Producciones - Distribuzione: Koch Media, Midnight Factory
Michele Massaro
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The Green Inferno è un film che volevo vedere. Certo, me lo immaginavo più horror e decisamente meno comico, ma diciamo che tutto questo non mi ha infastidito. La trama scorre semplice: un gruppo di attivisti vuole fermare i bulldozer in Perù che minacciano di sterminare un’intera popolazione indigena. Qui però finiranno per essere loro stessi in pericolo. Violenza gratuita, irreale e che alla lunga non stanca, ma abitua, e questo sicuramente è un male per un film che dovrebbe disgustare dall’inizio alla fine. La regia di Roth non mi è piaciuta, ma alcune scelte le ho trovate geniali, come il coltello che passa sulla gamba di Justine verso la fine, una sola inquadratura che descrive un mondo. La morale non esiste e questo dipende dai personaggi troppo stereotipati, che è una cosa che ho sempre odiato, eppure non è un film che sconsiglierei. Esatto, dopo averlo “distrutto”, mi sento comunque di consigliarlo perché anche se non è horror, anche se è pieno di stereotipi e pieno di illogicità, è un buon film e un bellissimo splatter.


PUNTI M: 3

venerdì 23 ottobre 2015

"Black Mass" è una noia mortale?


Black Mass
Regia: Scott Cooper
Interpreti: Johnny Depp/Fabio Boccanera (James 'Whitey' Bulger), Joel Edgerton/Simone Mori (John Connolly), Benedict Cumberbatch/Massimo De Ambrosis (Bill Bulger), Kevin Bacon/Francesco Prando (Charles McGuire), Jesse Plemons/Stefano Crescentini (Kevin Weeks), Peter Sarsgaard/Christian Iansante (Brian Halloran), Dakota Johnson/Valentina Favazza (Lindsey Cyr), Corey Stoll/Giorgio Borghetti (Fred Wyshak), Juno Temple/Rossa Caputo (Deborah Hussey), Adam Scott/Gianfranco Miranda (Robert Fitzpatrick), Julianne Nicholson/Chiara Colizzi (Marianne Connolly)
Genere: Drammatico - Origine: Inghilterra - Anno: 2015 – Soggetto: Dick Lehr e Gerard O'Neill (libro) -Sceneggiatura: Jez Butterworth, Mark Mallouk – Fotografia: Masanobu Takayanagi - Scenografia: Stefania Cella - Montaggio: David Rosenbloom - Durata: 122’ - Produzione: Cross Creek Pictures, Le Grisbi Productions, Infinitum Nihil - Distribuzione: Warner Bros.
Michele Massaro
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Black Mass non è un gangster movie e non è un film d’azione. Black Mass è un film drammatico e la regia, l’interpretazione degli attori e la storia non può che sottolinearcelo ogni volta. La trama è quella della storia del gangster James 'Whitey' Bulger, realmente esistito, e di come sia avvenuta la sua discesa nel mondo della mafia in America. Tuttavia questo non è nemmeno un film biografico. Di fatto si riesce bene a dire cosa non è, ma difficilmente cos’è. Non è la tomba per Johnny Depp, al contrario ne esce bene assieme alla recitazione ottima di molti altri attori, da Joel Edgerton a Benedict Cumberbatch (lo Sherlock dell’omonima serie televisiva di Steven Moffat). Non è il solito film di sparatorie, al contrario vediamo pochi spari. Non è un film scandito, al contrario la storia scorre lenta seppur evita sempre di annoiare. Non è Pirati dei Caraibi e non c’è nessun Capitan Jack Sparrow, solo un uomo che vuole riuscire a dominare qualunque cosa. Non è un capolavoro, solo un buon film. Posso consigliarlo, questo certamente, ma non garantire per lui.


PUNTI M: 3

mercoledì 21 ottobre 2015

"Suburra" ci mostra un'Italia vuota, distorta, violenta, reale.

Suburra

Regia: Stefano Sollima
Interpreti: Pierfrancesco Favino (Filippo Malgradi), Claudio Amendola (Samurai), Alessandro Borghi (Numero 8), Elio Germano (Sebastiano), Greta Scarano (Viola), Giulia Elettra Gorietti (Sabrina), Adamo Dionisi (Manfredi Anacleti), Giacomo Ferrara (Spadino Anacleti), Antonello Fassari (padre di Sebastiano), Jean-Hugues Anglade (cardinale Berchet)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo (romanzo) Stefano Rulli, Sandro Petraglia (storia) - Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo – Fotografia: Paolo Carnera - Scenografia: Paki Meduri - Montaggio: Patrizio Marone - Durata: 130’ - Produzione: Cattleya, Rai Cinema, La Chauve Souris, Cofinova 11, Cinemage 9 - Distribuzione: 01 Distribution
Michele Massaro
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Di novembre a Roma piove sempre. Piove sulle case, sulle strade e sulle persone. È in questo clima che viene narrata la storia di Suburra, una storia fatta di droghe, di corruzione e di piccole mafie al servizio dei grandi giochi mafiosi di famiglie lontane. Un film d'incanto, semplice, lineare e reale se pur la nota di realtà risulta tanto amara quanto una sorta di giudizio divino che perpetua la pellicola. Nessuno è altruista, l'egoismo la fa da padrone assieme alla pioggia. Si vive per sé stessi e per nessun'altro e il film lo ribadisce di continuo. Una regia pulita, focalizzata, elevata e se vogliamo anche decisamente artistica, di quelle che lasciano il segno. Una fotografia quasi ormai classica di questo genere che ci immerge in una storia nera pronta a macchiarsi di sangue. Un film senza pecche e senza difetti. Da vedere assolutamente.


PUNTI M: 5

venerdì 16 ottobre 2015

Dal kebab sotto casa all'insegnare in una scuola.



Fuck you, Prof
Regia: Bora Dağtekin
Interpreti: Zeki Muller (Elyas M'Barek/Nanni Baldini), Lisi Schnabelstedt (Karoline Herfurth, Ilaria Latini), Gurdun Gerster (Katja Riemann/Barbara Castracane), Chantal (Jella Haase/Erica Necci)
Genere: Commedia - Origine: Germania - Anno: 2013 - Sceneggiatura: Bora Dağtekin – Musica: Beckmann, Djorkaeff, Beatzarre - Durata: 119’ - Produzione: Constantin Film Produktion, Rat Pack Filmproduktion - Distribuzione: Medusa Film
Michele Massaro
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Qualcuno di voi ha mai visto Kebab for Breakfast? Era una serie TV trasmessa in Italia da MTV, tedesca e davvero carina da vedere. Penso che la genialità in questa serie fosse l’aver anticipato tutto: era il 2007 e in Italia il kebab non si sapeva ancora cosa fosse, ma i turchi in Germania erano già ben inseriti. Da quella serie TV esce uno degli attori di Fuck you, Prof, forse il migliore, Elyas M'Barek. La trama del film è semplice: un ex-detenuto vuole riprendere i suoi soldi messi sotto terra che però ora si trovano sotto una scuola, e per farlo si fa assumere. Per mancanza di personale dovrà però fare il supplente e si ritroverà a gestire dei ragazzi senza una speranza di futuro. Film semplice, caldo, che si allontana molto da La scuola più bella del mondo e per fortuna potremmo dire. Un film “vecchio”, del 2013, portato in Italia probabilmente solo per il sequel che sta per uscire ma comunque tagliato e sminuzzato in tutte quelle scene che potrebbero “ferire” l’animo italiano: vedere un professore truccato da donna potrebbe ferire i bambini! Un film ritmato, veloce come lo deve essere una commedia e ben sviluppato. Consigliato.


PUNTI M: 3

mercoledì 14 ottobre 2015

Hotel Transylvania 2 è un film per bambini?


Hotel Transylvania 2
Regia: Genndy Tartakovsky
Interpreti: Claudio Bisio (Dracula), Davide Perino (Jonathan), Cristiana Capotondi (Mavis), Paolo Marchese (Frank/Frankenstein), Mino Caprio (Griffin, l'uomo invisibile), Luca Dal Fabbro (Wayne), Luigi Ferraro (Murray, la mummia), Stefanella Marrama (Wanda), Graziella Polesinanti (Eunice), Paolo Villaggio (Vlad), Anita Ferraro (Dennis)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Robert Smigel, Adam Sandler - Sceneggiatura: Robert Smigel – Musica: Mark Mothersbaugh - Character design: Andre Medina -  Durata: 89’ - Produzione: Sony Pictures Animation, Columbia Pictures - Distribuzione: Warner Bros. Italia
Michele Massaro
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Non avrei mai pensato di recensire due film di animazione uno dietro l’altro e quindi non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi a fare un confronto su due pellicole. Purtroppo penso sia qualcosa che vada oltre l’oggettività e sicuramente Hotel Transylvania 2 perde il confronto con Inside Out, ma non paragoniamole per ora. La trama ricomincia esattamente dove si era concluso il primo, con una bella e inaspettata notizia: l’arrivo di un bambino. Il non sapere se il figlio sia umano o vampiro, però, esaspera Drac che farà di tutto per fargli uscire i primi dentini da vampiro. In un mondo dove i mostri sono all’ordine del giorno e dove la discriminazione viene fatta passare come qualcosa di sbagliato, punto, il pubblico non può che sorridere e divertirsi, senza lasciar perdere quel senso morale di fondo che ci accompagna per tutta la durata del film. È sbagliato forzare i bambini, così come lo è essere troppo apprensivi. Sul piano morale, un piano alto quindi, è un film che sicuramente si batte bene con Inside Out; quindi quanto possiamo definire Hotel Transylvania 2 un film per bambini? Sicuramente è però un film consigliato.

PUNTI M: 3

venerdì 9 ottobre 2015

"Inside Out" non è un bel film.


Inside Out
Regia: Pete Docter, Ronnie del Carmen
Interpreti: Stella Musy (Gioia), Melina Martello (Tristezza), Paolo Marchese (Rabbia), Daniele Giuliani (Paura), Veronica Puccio (Disgusto), Vittoria Bartolomei (Riley Anderson), Claudia Catani (Madre di Riley), Mauro Gravina (Padre di Riley), Luca Dal Fabbro (Bing Bong), Giorgio Locuratolo (Jangles, il clown), Renato Cecchetto (Fritz), Cristina Poccardi (Smemoratrice Paula), Carlo Scipioni (Smemoratore Bobby), Chiara Salerno (Regista sogni), Alessandra Cassioli (Rabbia, mamma), Roberta Pellini (Tristezza, mamma) Alberto Caneva (Paura, papà), Emiliano Ragno (Gioia, clown), Luna Iansante (Meg), Giorgia Ionica (Meg, bambina), Davide Lepore (Guardia Subconscio, Frank), Achille D'Aniello (Guardia Subconscio, Dave)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Pete Docter, Ronnie del Carmen - Sceneggiatura: Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley – Musica: Michael Giacchino -  Durata: 94’ - Produzione: Pixar Animation Studios - Distribuzione: Walt Disney Pictures
Michele Massaro
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Secondo Bazin, quando un regista tratta un argomento per bambini raggiunge l’universale, quindi riesce a rivolgersi a chiunque. Inside Out mette in campo i sentimenti delle persone, in particolare gioia, tristezza, paura, disgusto e rabbia e gioca tutto sulla coesistenza di questi cinque. La trama segue la storia di una ragazzina, Riley, che è costretta a subire un trasloco e non riesce a superarlo bene. Trama semplice, così come semplice è il concetto delle relazioni, perché serve poco per creare qualcosa che sia di reale intrattenimento. Fin da subito veniamo lanciati nel cervello di Riley e qui trascorreremo gran parte del film, tra ricordi, emozioni, subconscio e persino l’amico immaginario di quando si è bambini. A questo film non manca nulla, un ritmo calzante e spunti continui che fanno ridere, sia i più piccoli sia gli adulti. Finalmente un film Pixar con la “F” maiuscola, non un bel film,  ovvio, o meglio non solo; Inside Out è un film universale che sa toccare chiunque.


PUNTI M: 4

mercoledì 16 settembre 2015

Goku e Vegeta tornano al cinema con un nuovo film.


Dragon Ball Z: La resurrezione di F
Regia: Tadayoshi Yamamuro
Interpreti: Andrea Ward (Son Goku), Marco Vivio (Son Gohan), Massimo De Ambrosis (Vegeta), Monica Ward (Bulma), Oliviero Dinelli (Maestro Muten), Leonardo Caneva (Crilin), Danilo Di Martino (Piccolo), Daniele Raffaeli (Trunks), Maurizio Fiorentini (Tenshinhan), Valeria Vidali (Videl), Loris Loddi (Freezer), Riccardo Rossi (Bills), Roberto Chevalier (Whis), Rodolfo Bianchi (Drago Shenron), Luigi Ferraro (Pilaf), Mauro Gravina (Shu), Rossella Acerbo (Mai), Stefano Broccoletti (Pesce Oracolo), Patrizia Salerno (C-18), Patrizia Salerno (Marron), Emanuele Ruzza (Jaco), Pasquale Anselmo (Sorbet), Massimiliano Virgilii (Tagoma), Mario Bombardieri (Shisami), Giorgio Lopez (Padre di Bulma), Luigi Scribani (Ladro 1), Alan Bianchi (Ladro 2)
Genere: Animazione - Origine: Giappone - Anno: 2015 – Soggetto: Akira Toriyama - Sceneggiatura: Akira Toriyama – Animatori:         Tadayoshi Yamamuro Musica: Norihito Sumitomo - Effetti speciali: Naotake Oota - Durata: 93’ - Produzione: Toei Animation, 20th Century Fox - Distribuzione: Lucky Red
Michele Massaro
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Nella saga di Dragon Ball nessuno è mai d’accordo. C’è chi dice che Dragon Ball sia il migliore di tutti e che la serie Z rovini la prima, chi il contrario, chi dice che GT è la cosa peggiore che il mondo abbia mai visto e chi invece sognava che GT continuasse. Toriyama però ricomincia da dove si era fermato, quindi da Dragon Ball Z, lasciando da parte l’ultima serie, non sua e creandone una nuova: Dragon Ball Super. La trama narra la rinascita di Freezer, tornato in vita grazie alle sfere del drago e per la prima volta costretto ad allenarsi prima di affrontarsi contro il suo temibile avversario. Il film non si perde in troppe parole e ci butta subito nell’azione spettacolare e ignorante che ha reso Dragon Ball un capolavoro. Ma non solo, alcuni personaggi in questo film riprendono carattere: il Maestro Muten, Freezer stesso e Vegeta sono solo i primi dei grandi rivalutati. Un film che non dovrebbe esser film, ma a mio modesto parere realizzato solo perché in molti non guarderanno la serie (prevista di cento puntate). Questo rende il ritmo forse troppo veloce e le decisioni sembrano troppo avventate, ma risulta un ottimo intrattenimento.

PUNTI M: 3

Prima di lasciarvi vi do alcuni motivi per guardare il film, in via del tutto eccezionale:
-          Nel film viene finalmente rivelato perché Goku è più forte di Vegeta;
-          Nel film, Bills e Goku spiegano il carattere di Freezer;
-          Nel film Gohan e Piccolo hanno smesso di allenarsi da anni (idem Yamcha), ma non il Maestro Muten, che quindi combatte quasi al loro livello;
-          Nel film Goku e Vegeta si stanno allenando, invece, da parecchio assieme a Whis e hanno già raggiunto un nuovo livello (nuovo livello, ma non Dragon Ball GT che non c’entra nulla, ok?);
-          Il film a Toriyama è venuto in mente mentre ascoltava F dei Maximum The Hormone. Ve la lascio qui, così potete goderne.

sabato 12 settembre 2015

Un horror che non fa paura, non è un bel film.


Sinister 2
Regia: Ciaran Foy
Interpreti: James Ransone/Simone D'Andrea (Ex vice sceriffo), Shannyn Sossamon/Barbara De Bortoli (Courtney Collins), Robert Daniel Sloan/Lorenzo D'Agata (Dylan Collins), Dartanian Sloan/Mattia Fabiano (Zach Collins), Lea Coco/Antonio Palumbo (Clint Collins), Tate Ellington/Stefano Crescentini (Dottor Stromberg), Lucas Jade Zumann/Alessio Puccio (Milo)
Genere: Orrore - Origine: USA - Anno: 2015 - Sceneggiatura: Scott Derrickson, C. Robert Cargill - Montaggio: Ken Blackhell  – Musica: Tomandandy - Effetti speciali: Peter Appold, Phillip Beck, Robert Beck, John DiClementi, John Howell - Durata: 100’  - Produzione: IM Global, Blumhouse Productions, Automatik Entertainment, Possessed Pictures, Gramercy Pictures - Distribuzione: Koch Media, Midnight Factory
Michele Massaro
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Dopo Sinister, un horror non molto riuscito ma comunque con una buona trama nel sotto-testo, non mi aspettavo un sequel. Tuttavia dal trailer pensavo di aspettarmi qualcosa di buono, ma mi sbagliavo. C’è da dire però che l’idea della storia era ottima: l’ex vice sceriffo, dopo essere stato condannato e poi scarcerato per i crimini del primo delitto, cerca le case in cui il demone è apparso per bruciarle e spezzare così la catena di omicidi. Si imbatte però in una residenza abitata ed è così costretto a combattere il demone. Buona trama, regia spaventosamente scontata. Un film dell’orrore nel quale ti aspetti di essere spaventato in determinati momenti e che rinuncia all’effetto spavento per mostrarti omicidi non è un horror, forse nemmeno uno shocker. La recitazione è buona ma non ci salva da scelte registiche, a mio modesto parere, sbagliate. Il film finisce per essere solo narrativa e nulla di più. Avrei potuto passare cento minuti a drogarmi e mi sarei divertito di più.


PUNTI M: 2

mercoledì 9 settembre 2015

Un film per bambini in una saga per adulti.


Minions
Regia: Pierre Coffin, Kyle Balda
Interpreti: Luciana Littizzetto (Scarlett Sterminator), Fabio Fazio (Herb Sterminator/Blerb), Riccardo Rossi (Walter Nelson), Selvaggia Lucarelli (Madge Nelson), Monica Ward (Tina Nelson), Ralph Palka (Professor Flux), Roberta Pellini (Elisabetta II), Max Giusti (Gru), Roberto Stocchi (Walter Nelson Jr.), Stefano Macchi (Fabrice), Paolo Buglioni (guardia della corona), Alberto Angela (voce narrante)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 - Sceneggiatura: Brian Lynch - Montaggio: Claire Dodgson  – Musica: Heitor Pereira - Durata: 90’  - Produzione: Illumination Entertainment - Distribuzione: Universal Pictures
Michele Massaro
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In Florida c’è una struttura dedicata ai minions, una sorta de “Il Covo dei Pirati” per chi è stato a Gardaland, con un video scritto da un certo Brian Lynch. Per chi è stato a Gardaland sa che l’attrazione di Spongebob non è per nulla paragonabile a una puntata del cartone, figuriamoci a un film. Quindi per quale motivo proporre a un uomo che fa questo intrattenimento di fare un film? Semplice, per dedicare il film solo ai bambini. La trama è banalissima: i minions sono alla ricerca di un padrone cattivissimo da seguire e per questo incontrano Scarlett Sterminator, doppiata da una Littizzetto che si sente non aveva voglia di farlo. L’idea del cercare un super-cattivo tra gli uomini poteva essere meravigliosa, invece il momento più interessante sono i primi cinque minuti, nonostante il commento fastidiosissimo di Alberto Angela (e ancora non capisco il motivo di affidargli il ruolo di voce narrante). Il film non ha intrattenimento per gli adulti come succedeva in Cattivissimo Me, chi dice il contrario probabilmente ha una comicità che si ferma alla terza elementare. Non vi sono contraltari, i minions sono un bel contorno in un film, affidargli la comicità è avventato e fallimentare.


PUNTI M: 2

mercoledì 2 settembre 2015

Uno spionaggio basato sulla commedia.


Spy
Regia: Paul Feig
Interpreti: Melissa McCarthy/Francesca Guadagno (Susan Cooper), Jason Statham/Francesco Prando (Rick Ford), Rose Byrne/Myriam Catania (Rayna Boyanov), Jude Law/Niseem Onorato (Bradley Fine), Morena Baccarin/Francesca Manicone (Karen Walker), Allison Janney/Roberta Pellini (Elaine Crocker), Bobby Cannavale/Alessandro Budroni (Sergio De Luca), 50 Cent: 50 Cent, Miranda Hart/Sabrina Duranti (Nancy B. Artingstall), Will Yun, Peter Serafinowicz/Pino Insegno (Aldo), Björn Gustafsson/Stefano Macchi (Anton)
Genere: Commedia - Origine: USA - Anno: 2015 - Sceneggiatura: Paul Feig – Fotografia: Robert D. Yeoman - Montaggio: Don Zimmerman  – Effetti speciali: Gergely Glovotz – Musica: Theodore Shapiro - Scenografia: Jefferson Sage - Durata: 120’  - Produzione: 20th Century Fox, Feigco Entertainment - Distribuzione: 20th Century Fox
Michele Massaro
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Solitamente una buona commedia è quella che riesce a far ridere senza troppe pretese. Niente di più e niente di meno. Spy è una buona commedia ma purtroppo nulla di più. La trama è molto semplice: una donna poco attraente che lavora nelle retrovie della Cia decide di scendere in campo quando il suo collega agente viene fatto fuori da una criminale internazionale. Si ritroverà così piombata nel lavoro “sul campo”, scoprendo di essere nata proprio per quello. Gli attori in questo film sono una benedizione; Melissa McCarthy e Jason Statham tengono una atmosfera perfetta, hanno il film sulle dite e lo compongono fino alla fine senza problemi, ma non si può affidare un film solo sugli attori. La regia e la fotografia fanno il loro lavoro, è vero, ma nulla di più. Avrei preferito si lasciassero più andare, soprattutto dal regista da cui uscirà Ghostbusters III, ma tutto sommato il film risulta godibile, con una buona trama e un ritmo costante di risate e semplicità. Sicuramente due ore ben spese.


PUNTI M: 3

venerdì 28 agosto 2015

Anche gli attori italiani non deludono in un buon film.


Operazione U.N.C.L.E.
Regia: Guy Ritchie
Interpreti: Henry Cavill (Napoleon Solo), Armie Hammer (Illya Kuryakin), Alicia Vikander (Gaby Teller), Hugh Grant (Waverly), Jared Harris (Sanders), Elizabeth Debicki (Victoria Vinciguerra), Christian Berkel (Udo), Luca Calvani (Alexander), Simona Caparrini (contessa Allegra), Francesco De Vito (proprietario locale)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: Sam Rolfe (serie televisiva) Jeff Kleeman, David C. Wilson, Guy Ritchie, Lionel Wigram (soggetto) - Sceneggiatura: Guy Ritchie, Lionel Wigram – Fotografia: John Mathieson - Montaggio: James Herbert  – Effetti speciali: Franco Simeone – Musica: Daniel Pemberton - Scenografia: Oliver Scholl - Durata: 116’  - Produzione: Warner Bros., Davis Entertainment - Distribuzione: Warner Bros.
Michele Massaro
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Cosa serve a un film d’azione per diventare un buon film? A.R.I.A., o meglio Azione, Ritmo, Inventiva e Attori ottimi. Operazione U.N.C.L.E. ha tutto. La trama è tanto semplice quanto banale, come ogni buon film si rispetti. Napoleon e Illya sono due agenti, uno americano e l’altro russo, costretti a lavorare assieme per scovare una bomba nucleare. Saranno affiancati dalla bella Gaby che ho molto rivalutato dopo averla vista in Ex Machina. Azione, sempre e ovunque, non c’è un momento per prendere fiato, quasi. Ritmo continuo, dato da una regia e un montaggio perfetti, messi a punto durante i due film di Sherlock Holmes, poco ma sicuro. Inventiva, anche grazie a una fotografia mozzafiato di John Mathieson, di cui avevo già lodato 47 ronin. Attori ottimi, con Herny Cavill che fortunatamente non è l’uomo senza sentimenti di Man of Steal e Armie Hammer che già era perfetto con The Social Network e mi chiedo come mai non stia interpretando ancora nessun supereroe, dato che i muscoli li ha. Tutto perfetto, liscio e cristallino in un film che si gode al cento per cento. Consigliato caldamente.


PUNTI M: 4

mercoledì 26 agosto 2015

L'impossibile missione di risollevare una saga.


Mission: Impossible - Rogue Nation
Regia: Christopher McQuarrie
Interpreti: Tom Cruise/Roberto Chevalier (Ethan Hunt), Jeremy Renner/Alessandro Quarta (William Brandt), Simon Pegg/Massimiliano Manfredi (Benji Dunn), Rebecca Ferguson/Gaia Bolognesi (Ilsa Faust), Ving Rhames/Alessandro Rossi (Luther Stickell), Alec Baldwin/Paolo Buglioni (Alan Hunley), Sean Harris/Andrea Lavagnino (Solomon Lane), Simon McBurney/Marco Mete (Attlee), America Olivo: Turandot, Jens Hultén/Alberto Angrisano (Janik "Bone Doctor" Vinter), Tom Hollander/Stefano Alessandroni (Primo Ministro)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: Christopher McQuarrie, Drew Pearce - Sceneggiatura: Christopher McQuarrie – Fotografia: Robert Elswit – Montaggio: Eddie Hamilton - Effetti speciali: Jason McCameron - Musica: Joe Kraemer - Durata: 131’  - Produzione: Bad Robot Productions, Skydance Productions, Paramount Pictures, China Movie Channel, Alibaba Pictures - Distribuzione: Universal Pictures
Michele Massaro
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Non ho mai seguito la saga di 007, ne tanto meno quella di Mission Impossible. Solo ultimamente, grazie a papà Hitchcook mi sono avvicinato ai film di azione e di spionaggio. Quindi era mio dovere guardare Mission impossible: Rogue Nation. Tutto inizia con Ethan Hunt e la sua squadra che viene smantellata e inglobata alla CIA, proprio nel momento in cui Hunt è vicino come non mai alla nuova organizzazione criminale: Il Sindacato. C’è da dire che solo un paese capitalista come l'America poteva chiamare un'organizzazione segreta e criminale "Il Sindacato", però il film si regge su solide basi e ci porta in giro per il mondo, senza mai annoiare e con una buona atmosfera. Il film scorre bene, senza intoppi e nonostante duri due ore riesce ad essere godibile, ben ritmato e pieno di suspance. Simon Pegg è perfetto in questo film e sono contento che finalmente si siano accorti di lui, e sono anche sorpreso del bel doppiaggio. Solitamente ci rimango sempre male, ma qui devo ammettere di non essere stato particolarmente infastidito. Un buon film da blockbuster, quindi, perfetto per i fan della saga ma anche ottimo intrattenimento per chi, come me, era un neofita.


PUNTI M: 3

venerdì 21 agosto 2015

Un mondo di Pixels e videogiochi anni '80.


Pixels
Regia: Chris Columbus
Interpreti: Adam Sandler/Riccardo Rossi (Sam Brenner), Kevin James/Vittorio De Angelis (Presidente William Cooper), Michelle Monaghan/Barbara De Bortoli (Violet Van Patten), Peter Dinklage/Pino Insegno (Eddie Plant), Josh Gad/Simone Crisari (Ludlow Lamonsoff), Brian Cox/Angelo Nicotra (Ammiraglio Porter)
Genere: Fantascienza - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: Patrick Jean - Sceneggiatura: Tim Herlihy, Timothy Dowling – Fotografia: Amir Mokri – Musica: Henry Jackman - Durata: 105’  - Produzione: Columbia Pictures, Happy Madison Productions, 1492 Pictures - Distribuzione: Sony Pictures
Michele Massaro
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Partiamo da due presupposti: i due generi che preferisco sono il comico e la fantascienza, e odio Adam Sandler. Una volta era un buon attore, ma poi si è buttato su film come Zohan e Jack e Jill che sono stati per me una rovina. Detto questo, non potevo non vedere un film nel quale i videogiochi attaccano la terra. La trama mi ha piacevolmente sorpreso: una razza aliena ha ricevuto una cassetta di un torneo di videogiochi e pensando fossero strumenti di guerra, li ha creati e ora cerca di conquistare la terra. La mia eccitazione per questo film era al massimo, buon ritmo, videogiochi nella realtà, azione, una storia d’amore non troppo banale ma il finale ha distrutto ogni mio buon proposito. Penso che nemmeno un film di Dora L’esploratrice abbia un finale tanto scontato e infantile. Ammetto che mi aspettavo di più da un regista come Chris Columbus, almeno in termini di intensità drammatica, anche se tolti gli ultimi venti minuti di pellicola, come nella serie How I Met Your Mother, il film si lascia guardare. Tuttavia non mi sento di consigliarlo.


PUNTI M: 2

venerdì 14 agosto 2015

Storia di una recensione non scritta.


Oggi sarebbe dovuta uscire la recensione di Ant Man, di Peyton Reed. Ieri ho guardato il film, come di consueto il giorno prima di scrivere la recensione, così la notte posso “dormirci su” e pensare a cosa scrivere per bene, non sono uno di quelli che ama scrivere di getto. Questa mattina, però, non ho scritto un bel nulla. Il motivo?
Tutto inizia nel 2008 con un film che mi ha fatto innamorare: Hot Fuzz. In breve ho scoperto quello che sarebbe diventato il mio regista, non che sceneggiatore, preferito: Edgar Wright e la coppia perfetta Wright-Pegg. Mi sono scassato di risate con L’alba dei morti dementi e ho scoperto che c’era un nuovo film in procinto di uscire, un film spettacolare a detta di Wright, un film perfetto. Ero emozionato, stava lavorando a qualcosa di meglio di Hot Fuzz? Dovevo saperne di più. Così scopro che Edgar lavora a Ant Man. Il film perfetto dovrebbe trattare di un supereroe formica? Ok, si è fottuto il cervello. Non avevo più speranze in lui.
Poi arriva il 2010 ed esce Scott Pilgrim vs The World e la mia fiducia in Wright ritorna, tutta intera, come prima. Questo film che per me è perfetto è ancora poco per Wright che sta lavorando alla seconda sceneggiatura di Ant Man (ne scriverà tre). Inizio a leggere in giro che il film uscirà nel 2015 (Wright ci lavora dal 2006) e che la sceneggiatura è meravigliosa, che è semplicemente geniale e che qualcosa di piccolo diventerà qualcosa di enorme. Allora mi sento emozionato, carico, mi sento pronto. Voglio quel film. Ma nulla dura per sempre. Wright non si trova con la Marvel e decide così di abbandonare il progetto, però la sua sceneggiatura rimane, modificata da più mani. Il mio sogno di un film perfetto crolla giorno dopo giorno.
Infine esce il film. Alcuni amici me lo consigliano e allora lo guardo, senza speranze. Il film è bellissimo, il miglior film di supereroi mai fatto a mio parere. C’è solo una pecca: lo spettro di Wright. Si perché questo film fa ridere nelle scene in cui si vede il tocco di Edgar (la scena di combattimento nella stanza della bambina, l’inizio con il furto e molte battute chiaramente sue) ed è un film perfetto grazie a lui, ma molte cose sono troppo hollywoodiane (il cattivo, scritto anche con l’aiuto dello stesso Stoll, alcune battute di Rudd che ha rivisto lui stesso la sceneggiatura e molte altre piccole cose).
Così come per Welles, mettere un freno a certi registi è sbagliato e di quella perfezione sbandierata da molti commentatori dello script di Wright vedo poco. Scott Pilgrim vs The World rimane comunque un film migliore di Ant Man quando Wright nemmeno lo metteva a paragone tanto era perfetta questa pellicola nella sua mente. Un film perfetto che però non vedremo mai.
Accontentiamoci di questo bel film, comunque, il meglio che la Marvel ci può concedere, ma non il meglio di Wright (sicuramente il meglio di Reed, però, che verrà ricordato grazie al lavoro di un altro).

A chi ama il cinema e a chi cerca intrattenimento questo film è molto consigliato. A chi, come me, cercava il colpo grosso di Wright, non resta che leggere i commenti esaltati di chi la sceneggiatura l’ha letta e ora la rimpiange.

Michele Massaro

P.S. Il test footage di Edgar Wright ve lo lascio qui sotto, per dimostrarvi cosa è la comicità e cosa invece ci hanno spacciato per comicità.

mercoledì 12 agosto 2015

“Jocker” tra Las Vegas e Jason Statham.


Jocker
Regia: Simon West
Interpreti: Jason Statham/Francesco Prando (Nick Wild), Sofia Vergara/Laura Romano (DD), Stanley Tucci/Pino Ammendola (Baby), Milo Ventimiglia/Stefano Crescentini (Danny DeMarco), Michael Angarano/Davide Perino (Cyrus Kinnick), Dominik Garcia-Lorido/Domitilla D’amico (Holly), Hope Davis/Claudia Catani (Cassandra), Max Casella/Antonio Palumbo (Osgood), Anne Heche/Chiara Colizzi (Roxy)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: William Goldman - Sceneggiatura: William Goldman – Fotografia: Shelly Johnson - Montaggio: Padraic McKinley, Thomas J. Nordberg  – Effetti speciali: Richard Allen Slinker Jr. – Musica: Dario Marianelli - Scenografia: Greg Berry - Durata: 92’  - Produzione: Cinema Seven Productions, Current Entertainment, Quad Films, SJ Heat Productions, SJ Pictures, Sierra / Affinity - Distribuzione: Koch Media
Michele Massaro
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C’è un nuovo macho in circolazione e il suo nome è Jason Statham. La prassi americana di ingabbiare un personaggio in un ruolo vale per tutti e continua a quanto pare, quindi quando hanno voluto fare questo remake non potevano che scegliere un bell’uomo, grosso, dal passato tremendo e tormentato. Nick Wilde (Statham, appunto) lavora come guardia del corpo a Las Vegas e per far fare bella figura agli amici finge di farsi picchiare. Tutto si complica quando una sua amica, Holly, viene stuprata e picchiata da un pugile. Con un ottimo protagonista dalla recitazione incredibile e un fantastico Milo Ventimiglia nella parte del pugile, il film è un misto tra un intellettualissima riflessione sulle nostre paure, un montaggio pungente e azzeccato e tanta ignoranza nelle risse da bar. Azione irreale, proprio come ci insegnano gli americani, che però riesce a condirsi di altro, in primo luogo di un senso e di una morale. Una pellicola quindi da non sottovalutare, con una buona regia –che forse prende troppo spunto da Snyder con gli slow motion- ma che comunque fa il suo bel lavoro in un film dal ritmo caldo e ben scandito. Un bel film da vedere.


PUNTI M: 3

venerdì 7 agosto 2015

Al cinema con Ben Stiller e Naomi Watts.


Giovani si diventa
Regia: Noah Baumbach
Interpreti: Ben Stiller/Vittorio Guerrieri (Josh Schrebnick), Naomi Watts/Barbara De Bortoli (Cornelia Schrebnick), Adam Driver/Gianfranco Miranda (Jamie Massey), Amanda Seyfried/Myriam Catania (Darby Massey), Charles Grodin/Pietro Biondi (Leslie Breitbart), Adam Horovitz/Christian Iansante (Fletcher), Maria Dizzia/Laura Romano (Marina)
Genere: Commedia - Origine: USA - Anno: 2014 – Sceneggiatura: Noah Baumbach - Fotografia: Sam Levy - Montaggio: Jennifer Lame – Musica: James Murphy - Durata: 94' – Scenografia: Adam Stockhausen - Produzione: Scott Rudin Productions - Distribuzione: Eagle Pictures
Michele Massaro
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Basta fare una commedia e ambientarla a New York perché tutti pensano che tu sia il nuovo Woody Allen. Fortunatamente, questo film non è un film di Allen, altrimenti mi guarderei Manhattan e ne sarei innamorato, nuovamente. Giovani si diventa è un bel film che tratta degli anni che passano ma anche della nuova e della vecchia generazione. Josh e Cornelia sono sposati, sulla quarantina e vivono una vita quotidiana normale, senza figli. Tutto cambia quando incontrano Darby e Jamie, due giovani venticinquenni. È un film semplice, ritmato, interessante e divertente, una buona commedia capace di intrattenere e anche di far scappare qualche risata. Per alcuni melanconico, forse, ma così come la vita non sempre si ride. Un ottima pellicola per chi cerca di rilassarsi e anche una bella e interessante analisi della nuova generazione, un finale non banale ma che tenta e riesce ad uscire dai soliti schemi della commedia americana. Sicuramente consigliato.




PUNTI M: 3

mercoledì 5 agosto 2015

Ovattare un film non lo rende un buon film.


Babadook
Regia: Alex Garland
Interpreti: Domhnall Gleeson/Davide Albano (Caleb Smith), Alicia Vikander/Giorgia Brasini (Ava), Gabriele Sabatini/Oscar Isaac (Nathan Bateman), Sonoya Mizuno (Kyoko), Stefano Thermes/Corey Johnson (Jay)
Genere: Fantascienza - Origine: Regno Unito - Anno: 2015 – Soggetto: Alex Garland - Sceneggiatura: Alex Garland- Fotografia: Rob Hardy - Montaggio: Mark Day – Musica: Geoff Barrow, Ben Salisbury - Durata: 108' - Produzione: DNA Films, Film4 - Distribuzione: Universal Pictures
Michele Massaro
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Sapete cos’è l’ovatta? È un cotone usato per imbottire qualcosa. Ex Machina è un film semplice, ovattato, imbottito a più non posso di CGI e di spettacolarità per non farti rendere conto della banalità della trama. Ammetto che fino all’ultimo ho sperato in qualche colpo di scena ma a mio parere non ce ne sono stati. Storie viste e riviste dalle quali la fantascienza sembra non riesca ad uscire. Nel film ci troveremo a seguire Caleb, un giovane programmatore che vince la possibilità di trascorrere una settimana a casa del suo capo, Nathan, un genio della programmazione. Qui dovrà testare un I.A. E come andrà a finire? Sono certo che dopo cinque minuti di film, già lo scoprirete. Il ritmo è lento e la stessa fotografia sembra piena di ovatta. Recitazione ottima, CGI perfetta ma questo non ci impedisce di notare una regia banale, quasi forzatamente ricercata e uno sviluppo che non da nessun intrattenimento. Avrei forse preferito più inventiva e meno effetti speciali, che rendono questo film bello da vedere ma noioso da seguire.


PUNTI M: 3

venerdì 31 luglio 2015

Un inquietante horror al cinema.


Babadook
Regia: Jennifer Kent
Interpreti: Essie Davis/Francesca Fiorentini (Amelia Vanek), Noah Wieseman/Gabriele Meoni (Samuel Vanek), Daniel Henshall/Massimo Triggiani (Robbie), Hayley McElhinney/Chiara Gioncardi (Claire), Barbara West/Graziella Polesinanti (Mrs. Gracie Roach), Benjamin Winspear/Francesco Sechi (Oskar Vanek), Cathy Adamek/Carmen Iovine (Prue), Craig Behenna/Roberto Certomà (Warren)
Genere: Orrore - Origine: Australia - Anno: 2014 - Sceneggiatura: Jennifer Kent - Fotografia: Radek Ladczuk - Montaggio: Simon Njoo – Musica: Jed Kurzel - Durata: 89' - Produzione: Causeway Films, Smoking Gun Productions - Distribuzione: Koch Media
Michele Massaro
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Terrificante. Sono sempre alla ricerca di horror interessanti, anche con una trama poco interessante ma che sappiano farti paura. La mia idea è che la regia, il linguaggio filmico per eccellenza e il montaggio facciano gran parte del lavoro e qui ci riescono alla perfezione. Una madre, Amelia, si ritrova da sola a gestire un figlio problematico, Samuel, con l'ossessione dei mostri. Si troverà così a dover fronteggiare anche lei questa paura, fino ad esserne vittima. Un film inquietante che con poco riesce davvero a sbalordire. Ci si ritrova in un mondo naturale, reale dal quale sembra difficile scappare e che ci terrorizza con la sua semplicità. Jennifer Kent dimostra un ottima maestria con la macchina da presa e la fotografia di Radek Ladczuk si sposa perfettamente con il clima di profonda angoscia perenne nel film. Il ritmo calzante, attento ad ogni sfumatura di emozione e l'ambientazione quotidiana ci spingono non ad aver paura di un mondo altro, ma di aver paura della nostra realtà. Un finale molto complesso, a mio parere, quasi psicologico ma che bene si sposa con la volontà del film, sicuramente consigliato. Buona visione, e buon terrore.


PUNTI M: 4

mercoledì 29 luglio 2015

"Fuochi d'Artificio in Pieno Giorno" al cinema.


Fuochi d'Artificio in Pieno Giorno
Regia: Yinan Diao
Interpreti: Liao Fan/Luca Ghignone (Zhang Zili), Kwai Lun-mei/Roberta Maraini (Wu Zhizhen) Yu Ailei/Maurizio Di Girolamo (Capitano Wan), Xuebing Wang (Liang Zhijun)
Genere: Poliziesco - Origine: Cina - Anno: 2014 - Sceneggiatura: Yinan Diao - Fotografia: Jingsong Dong - Montaggio: Hongyu Yang – Musica: Zi Wen - Durata: 112’  - Produzione: Vivian Qu, Shen Yang, Daniel J. Victor 
Michele Massaro
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“Quando si racconta una storia al cinema, non si dovrebbe ricorrere al dialogo se non quando è impossibile fare altrimenti” diceva Hitchcook, e io sono partito con la stessa frase nella mia ultima recensione, prima di iniziare la mia lunga pausa. Ora ritorno con un film che di questa sentenza ha compreso tutto. Fuochi d'Artificio in Pieno Giorno è uno di quei film che ti fa capire cos'è il cinema, anche, o soprattutto, direi, con poco dialogo. La trama ci porta in Cina dove un detective cerca di risolvere il caso di un uomo fatto a pezzi e sparso in diverse cave di carbone. Il film è molto attrattivo, interessante, forse a tratti lento per un pubblico abituato alle americanate ma sicuramente amato dai cinefili. Yinan Diao porta a casa un Orso d'Oro per il film e un Orso d'Argento va a Liao Fan, semplicemente un duo perfetto per tutta la pellicola. Un film che spinge avanti come nella vita, a volte a forza e con tanti rimpianti ma che si fa amare per una fotografia semplice e adeguata in ogni sua sfumatura. L'ambientazione entra vivamente nella trama e niente viene lasciato al caso. Un bel film che ricorda un po' il buon e vecchio cinema.

PUNTI M: 4

martedì 23 giugno 2015

Un mondo di nulla giurassico.


Jurassic World
Regia: Colin Trevorrow
Interpreti: Chris Pratt/Andrea Mete (Owen Grady), Bryce Dallas Howard/Federica De Bortoli (Claire Dearing), Vincent D'Onofrio/Enzo Avolio (Vic Hoskins), Jake Johnson/Edoardo Stoppacciaro (Lowery Cruthers), Nick Robinson/Mirko Cannella (Zach Mitchell), Ty Simpkins/Gabriele Caprio (Gray Mitchell), B. D. Wong/Loris Loddi (Dott. Henry Wu), Irrfan Khan/Angelo Maggi (Simon Masrani), Omar Sy/Simone Mori (Barry), Judy Greer/Rossella Acerbo (Karen Mitchell), Lauren Lapkus/Chiara Gioncardi (Vivian)
Genere: Fantascienza - Origine: USA - Anno: 2015 Sceneggiatura:Colin Trevorrow, Derek Connolly - Fotografia: John Schwartzman - Montaggio: Michael Giacchino  – Effetti speciali: Industrial Light & Magic -  Scenografia: Ed Verreaux - Durata: 106’  - Produzione: Steven Spielberg, Universal Pictures, Legendary Pictures, Amblin Entertainment - Distribuzione: Universal Pictures
Michele Massaro
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“Quando si racconta una storia al cinema, non si dovrebbe ricorrere al dialogo se non quando è impossibile fare altrimenti” diceva Hitchcook. Questo film ricorre talmente tanto al dialogo che ti viene da chiederti se sia un trattato scientifico di qualche pazzo strampalato o una pellicola fantascientifica. Così come per i personaggi di Jurassic World, infatti, lo spettatore vuole solo una cosa: più denti. La trama è semplice: ventidue anni dopo i fatti di Jurassic Park il parco è finalmente attivo. Tuttavia come ogni parco di attrazioni, per vendere bisogna crearne di nuove. La creazione in laboratorio di un nuovo ibrido metterà però in pericolo l’intera isola. Sinceramente non sapevo chi fosse Colin Trevorrow, mi aspettavo buone cose, tanta ignoranza, ovviamente, ma anche buon intrattenimento. Invece sembra che il film voglia solo dare messaggi sbagliati. La trama generale funziona, il ritmo è buono e gli attori recitano bene, ma tutto il maschilismo intrinseco nel film, le sotto-trame banali e inconcludenti e i bambini e ragazzi rappresentati esattamente come vent’anni fa annoiano parecchio. Il film è semplice attrazione, e anche così non va molto lontano. Buono per bambini e per adulti sempre bambini, vuoto di ogni cinematografia.


PUNTI M: 3

mercoledì 10 giugno 2015

"Mia Madre" riesce a stupire.

 

Mia Madre
Regia: Nanni Moretti
Interpreti: Margherita Buy (Margherita), John Turturro (Barry Huggins), Giulia Lazzarini (Ada), Nanni Moretti (Giovanni), Beatrice Mancini (Livia), Enrico Ianniello (Vittorio), Pietro Ragusa (Bruno), Tony Laudadio (il produttore), Stefano Abbati (Federico), Anna Bellato (l'attrice), Davide Iacopini (l'impiegato Elgi), Lorenzo Gioielli (l'interprete), Tatiana Lepore (la segretaria di edizione), Domenico Diele (Giorgio), Renato Scarpa (Luciano)
Genere: Drammatico - Origine: Italia - Anno: 2015 – Soggetto:                 Nanni Moretti, Valia Santella, Gaia Manzini, Chiara Valerio - Sceneggiatura: Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Valia Santella - Fotografia: Arnaldo Catinari - Montaggio: Clelio Benevento  – Scenografia: Paola Bizzarri - Durata: 106’  - Produzione: Sacher Film, Fandango, Le Pacte, Rai Cinema - Distribuzione: 01 Distribution
Michele Massaro
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Il cinema a mio parere è un’arte, la settima arte. Ma che cos’è l’arte? L’arte è qualcosa che riesce a descrivere la vita con termini nuovi, toccanti, emozionanti, divertenti. L’arte ti parla al cuore o al cervello, al gusto o al disgusto, al singolo o all’umanità. Mia Madre parla dritto all’uomo, o alla donna, che non si sente adatto e che oggi è comune. Margherita sta girando un film, Giovanni non sa cosa fare del suo lavoro e assieme devono affrontare la malattia della madre, Ada. Il film non parla di morte e non parla di cinema, ma parla anche di queste cose. Soprattutto però il film parla con tutto l’interesse ad essere ascoltato, guardato e non semplicemente visto. Questo è il primo film di Moretti che io abbia mai visto e devo ammettere che inizierò a guardarne altri. Il film è perfetto, riflessivo, toccante e divertente. La Buy è maestrale, Turturro semplicemente perfetto e Moretti riesce a stare in silenzio nei momenti migliori e a dire poche frasi ma incisive. Il ritmo è corretto, nessun errore e tutto scorre come nella vita, forse, troppo velocemente. Un film senza tempo, artistico, consigliato e apprezzato.


PUNTI M: 5

venerdì 5 giugno 2015

“L’eterna giovinezza” per un regista giovane.


Adaline - L'eterna giovinezza
Regia: Lee Toland Krieger
Interpreti: Blake Lively/Stella Musy (Adaline Bowman), Michiel Huisman/Massimiliano Manfredi (Ellis Jones), Harrison Ford/Michele Gammino (William Jones), Kathy Baker/Roberta Greganti (Kathy Jones), Ellen Burstyn/Melina Martello (Flemming), Amanda Crew/Domitilla D’Amico (Kiki Jones), Lynda Boyd/Laura Romano (Regan), Michele Kalamera (Voce narrante)
Genere: Drammatico - Origine: USA - Anno: 2015 – Sceneggiatura: J. Mills Goodloe, Salvador Paskowitz - Fotografia: David Lanzenberg - Montaggio: Melissa Kent  – Musica: Rob Simonsen – Scenografia: Claude Paré - Durata: 110’  - Produzione: Lakeshore Entertainment, Sidney Kimmel Entertainment, Sierra / Affinity - Distribuzione: Eagle Pictures
Michele Massaro
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Io amo i film drammatici. Sono quelle pellicole per le quali è nata la settima arte e riescono a legarti alla poltrona, a entrarti nell’anima e a darti conforto, sollievo, a farti piangere. Adaline è un film sicuramente molto interessante e anche molto ben reso. La giovane ragazza a seguito di un incidente smette di invecchiare e vive la sua vita nascondendosi fino a quando il suo passato bussa le bussa alla porta. A lei spetta la scelta se cambiare o continuare a scappare. Un film sicuramente profondo, interessante, che affronta moltissime tematiche tra cui l’amore, la morte, l’andare avanti sempre e comunque. Blake Lively è splendida in questo film, sembra che la parte le sia stata scritta addosso. Michiel Huisman per me è una rivelazione, l’avevo solo intravisto in War World Z e qui scopro una interpretazione veramente adeguata. Il ritmo è bello serrato, ci si interessa molto e l’idea costante che la vita è una scelta continua se restare o andare via è sempre attuale e ben sviluppata. Se dovessi consigliarvi un film da vedere al cinema, vi consiglierei Adaline.

Punti M: 3

giovedì 4 giugno 2015

Imparare il kung fu dagli anni ‘80.




Kung Fury
Regia: David Sandberg
Interpreti: David Sandberg (Kung Fury), Jorma Taccone (Adolf Hitler), Leopold Nilsson (Hackerman), Eleni Young (Barbarianna), Helene Ahlson (Katana), Andreas Cahling (Thor), Per-Henrik Arvidius (Mc Nickels), Steven Chew (Dragon), Magnus Betnér (colonnello Reichstache), Björn Gustafsson (soldato Lahmstache), David Hasselhoff (Hoff 9000), Eos Karlsson (ninja rosso), Erik Hörnqvist (Triceracop)
Genere: Azione - Origine: Svezia - Anno: 2015 – Soggetto: David Sandberg - Sceneggiatura: David Sandberg - Fotografia: Linus Andersson, Mattias Andersson, Jonas Ernhill, Martin Gärdemalm, Anton Hjalmarsson, Henning Sandström - Montaggio: Nils Moström  – Musica: Johan Bengtsson, Lost Years, Patrik Öberg – Scenografia: Jacob Petersson - Durata: 31’  - Produzione: Laser Unicorn, Lampray - Distribuzione: Youtube
Michele Massaro
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Per oggi non parliamo di cinema, ma parliamo di web. Kung Fury è il prodotto di un internet malato, deviato, con una comicità ridicola e una trama da idioti. Quasi un capolavoro, insomma. Basta infatti notare che in questo film ci sono più addetti alla fotografia che attori per capire che questo è un prodotto studiato e finanziato per essere perfetto. Kung Fury è il nostro eroe, un semplice poliziotto prima, un vero maestro del kung fu adesso. Il suo compito di proteggere il mondo si complica quando arriva un cattivo direttamente dalla storia: Adolf Hitler. Inutile dire che Sandberg sa dove colpire e conosce bene i suoi mezzi, talmente a fondo che non sbaglia una virgola. Il film è veloce, semplice, pieno di trash come piace al mondo dell’internet e permette una mezz’ora di goduria semplice e ignorante. Gli attori sono forzati il giusto per non risultare banali e il clima che ne esce è sublime. Il tutto si riduce così, semplicemente, alla morale dei film polizieschi anni ottanta: spacca tutto e picchia il cattivo.


PUNTI M: 4

venerdì 29 maggio 2015

Questo “Pazzo Max” ci piace.


Mad Max: Fury Road
Regia: George Miller
Interpreti: Tom Hardy/Marco Foschi (Max Rockatansky), Charlize Theron/Claudia Catani (Imperatrice Furiosa), Nicholas Hoult/Flavio Aquilone (Nux), Hugh Keays-Byrne/Angelo Nicotra (Immortan Joe), Rosie Huntington-Whiteley/Valentina Favazza (Angharad la splendida), Riley Keough/Joy Saltarelli (Capable), Zoë Kravitz/Erica Necci (Toast la sapiente), Abbey Lee/Giorgia Brasini (Dag), Josh Helman/Gabriele Tacchi (Slit), Jon Iles/Enrico Pallini (Ace), Courtney Eaton/Roisin Nicosia (Cheedo la fragile), Nathan Jones/Alberto Angrisano (principe Rictus Erectus), Megan Gale/Barbara De Bortoli (Valchiria)
Genere: Avventura - Origine: USA - Anno: 2015 – Sceneggiatura: George Miller, Nick Lathouris, Brendan McCarthy - Fotografia: John Seale - Montaggio: Jason Ballantine, Margaret Sixel  – Musica: Junkie XL – Effetti Speciali: Digital Domain, Gentle Giant Studios, Scanline VFX, Proof Inc., Weta Digital - Durata: 140’  - Produzione: Kennedy Miller Productions, Village Roadshow Pictures - Distribuzione: Warner Bros
Michele Massaro
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Tutti abbiamo visto quel trailer e tutti abbiamo pensato: “questo film si deve vedere”. Ammetto che poco prima di avventurarmi in questa avventura americana mi sono dato molti limiti che sapevo la pellicola non avrebbe raggiunto. Invece Mad Max: Fury Road sembra aver preso le mie certezze e buttate da un treno in corsa. Tom Hardy sveste i panni di Bane per diventare una sacca di sangue. Tormentato dai vivi, ma anche dai morti, deve cercare di sopravvivere. Già la trama è una bomba, poi se mi offrono Nicholas Hoult per il quale ho una stima infinita, il film non può che piacermi. Recitazione perfetta, un ottimo svolgimento anche se il film si perde un po’ alla fine in scene veloci e affrettate. Tuttavia come per I Guardiani della Galassia il film ti incolla alla sedia e la visione è semplice e divertente. La fotografia è semplice arte, accostamento di colori perfetto e regia quasi mai banale. Il film è bello, intrattiene sia un pubblico mondano che un pubblico cinefilo. La morale della necessità di far gruppo per sopravvivere l’ho trovata semplicemente attuale. Davvero un ottimo prodotto a cui sono onorato di fare un po’ di pubblicità.


PUNTI M: 4