Hitman: Agent 47
Regia: Aleksander
Bach
Interpreti: Rupert Friend/Simone D'Andrea (Agente 47), Hannah
Ware/Laura Lenghi (Katia van Dees), Zachary Quinto/Alessio Cigliano (John Smith),
Ciarán Hinds/Stefano De Sando (Dr. Peter Litvenko), Thomas Kretschmann/Francesco
Prando (Antoine LeClerq)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Hitman:
Absolution (videogioco), Skip Woods (storia) - Sceneggiatura: Michael Finch, Skip Woods – Fotografia: Óttar Guðnason – Montaggio:
Nicolas De Toth - Musica: Marco
Beltrami - Durata: 96’ - Produzione: 20th Century Fox, TSG
Entertainment - Distribuzione: 20th
Century Fox
Michele Massaro
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Un film di Hitman non è mai
bello se non lo si gioca con un joystick
in mano. L’ho sempre pensato, ma non per questo evito di guardarli, anzi. Agente 47 è un personaggio che mi è
sempre piaciuto moltissimo e vederlo al cinema è un’emozione unica; solo per
questo mi sento di consigliarlo. Ma andiamo per gradi. La trama è quella solita
delle missioni: a 47 viene affidata
la missione di uccidere Katia van Dees
e suo padre, il dottor Peter Litvenko,
il suo creatore. Tuttavia, la missione si complicherà e 47 finirà per cercare vie traverse per portarla a termine. Una
trama semplice, quasi da videogioco, e, infatti, proprio da quello nasce. Partorito da Absolution, Hitman: Agent 47 è un film semplice
con tanta azione, buon ritmo, fortunatamente niente sesso (dato che sesso e azione
sembrano dover sempre fondersi come ci insegna 007) e tanta genetica.
Non esiste ad oggi un brutto film con Zachary
Quinto e questo è sicuramente un altro motivo per guardare la pellicola. Un
film sicuramente consigliato.
PUNTI M: 3
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