venerdì 6 novembre 2015

L'assassino silenzioso dal videogioco al cinema.


Hitman: Agent 47
Regia: Aleksander Bach
Interpreti: Rupert Friend/Simone D'Andrea (Agente 47), Hannah Ware/Laura Lenghi (Katia van Dees), Zachary Quinto/Alessio Cigliano (John Smith), Ciarán Hinds/Stefano De Sando (Dr. Peter Litvenko), Thomas Kretschmann/Francesco Prando (Antoine LeClerq)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Hitman: Absolution (videogioco), Skip Woods (storia) - Sceneggiatura: Michael Finch, Skip Woods – Fotografia: Óttar Guðnason – Montaggio: Nicolas De Toth - Musica: Marco Beltrami - Durata: 96’ - Produzione: 20th Century Fox, TSG Entertainment - Distribuzione: 20th Century Fox
Michele Massaro
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Un film di Hitman non è mai bello se non lo si gioca con un joystick in mano. L’ho sempre pensato, ma non per questo evito di guardarli, anzi. Agente 47 è un personaggio che mi è sempre piaciuto moltissimo e vederlo al cinema è un’emozione unica; solo per questo mi sento di consigliarlo. Ma andiamo per gradi. La trama è quella solita delle missioni: a 47 viene affidata la missione di uccidere Katia van Dees e suo padre, il dottor Peter Litvenko, il suo creatore. Tuttavia, la missione si complicherà e 47 finirà per cercare vie traverse per portarla a termine. Una trama semplice, quasi da videogioco, e, infatti, proprio da quello nasce. Partorito da Absolution, Hitman: Agent 47 è un film semplice con tanta azione, buon ritmo, fortunatamente niente sesso (dato che sesso e azione sembrano dover sempre fondersi come ci insegna 007) e tanta genetica. Non esiste ad oggi un brutto film con Zachary Quinto e questo è sicuramente un altro motivo per guardare la pellicola. Un film sicuramente consigliato.


PUNTI M: 3

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