venerdì 14 agosto 2015

Storia di una recensione non scritta.


Oggi sarebbe dovuta uscire la recensione di Ant Man, di Peyton Reed. Ieri ho guardato il film, come di consueto il giorno prima di scrivere la recensione, così la notte posso “dormirci su” e pensare a cosa scrivere per bene, non sono uno di quelli che ama scrivere di getto. Questa mattina, però, non ho scritto un bel nulla. Il motivo?
Tutto inizia nel 2008 con un film che mi ha fatto innamorare: Hot Fuzz. In breve ho scoperto quello che sarebbe diventato il mio regista, non che sceneggiatore, preferito: Edgar Wright e la coppia perfetta Wright-Pegg. Mi sono scassato di risate con L’alba dei morti dementi e ho scoperto che c’era un nuovo film in procinto di uscire, un film spettacolare a detta di Wright, un film perfetto. Ero emozionato, stava lavorando a qualcosa di meglio di Hot Fuzz? Dovevo saperne di più. Così scopro che Edgar lavora a Ant Man. Il film perfetto dovrebbe trattare di un supereroe formica? Ok, si è fottuto il cervello. Non avevo più speranze in lui.
Poi arriva il 2010 ed esce Scott Pilgrim vs The World e la mia fiducia in Wright ritorna, tutta intera, come prima. Questo film che per me è perfetto è ancora poco per Wright che sta lavorando alla seconda sceneggiatura di Ant Man (ne scriverà tre). Inizio a leggere in giro che il film uscirà nel 2015 (Wright ci lavora dal 2006) e che la sceneggiatura è meravigliosa, che è semplicemente geniale e che qualcosa di piccolo diventerà qualcosa di enorme. Allora mi sento emozionato, carico, mi sento pronto. Voglio quel film. Ma nulla dura per sempre. Wright non si trova con la Marvel e decide così di abbandonare il progetto, però la sua sceneggiatura rimane, modificata da più mani. Il mio sogno di un film perfetto crolla giorno dopo giorno.
Infine esce il film. Alcuni amici me lo consigliano e allora lo guardo, senza speranze. Il film è bellissimo, il miglior film di supereroi mai fatto a mio parere. C’è solo una pecca: lo spettro di Wright. Si perché questo film fa ridere nelle scene in cui si vede il tocco di Edgar (la scena di combattimento nella stanza della bambina, l’inizio con il furto e molte battute chiaramente sue) ed è un film perfetto grazie a lui, ma molte cose sono troppo hollywoodiane (il cattivo, scritto anche con l’aiuto dello stesso Stoll, alcune battute di Rudd che ha rivisto lui stesso la sceneggiatura e molte altre piccole cose).
Così come per Welles, mettere un freno a certi registi è sbagliato e di quella perfezione sbandierata da molti commentatori dello script di Wright vedo poco. Scott Pilgrim vs The World rimane comunque un film migliore di Ant Man quando Wright nemmeno lo metteva a paragone tanto era perfetta questa pellicola nella sua mente. Un film perfetto che però non vedremo mai.
Accontentiamoci di questo bel film, comunque, il meglio che la Marvel ci può concedere, ma non il meglio di Wright (sicuramente il meglio di Reed, però, che verrà ricordato grazie al lavoro di un altro).

A chi ama il cinema e a chi cerca intrattenimento questo film è molto consigliato. A chi, come me, cercava il colpo grosso di Wright, non resta che leggere i commenti esaltati di chi la sceneggiatura l’ha letta e ora la rimpiange.

Michele Massaro

P.S. Il test footage di Edgar Wright ve lo lascio qui sotto, per dimostrarvi cosa è la comicità e cosa invece ci hanno spacciato per comicità.

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