mercoledì 21 ottobre 2015

"Suburra" ci mostra un'Italia vuota, distorta, violenta, reale.

Suburra

Regia: Stefano Sollima
Interpreti: Pierfrancesco Favino (Filippo Malgradi), Claudio Amendola (Samurai), Alessandro Borghi (Numero 8), Elio Germano (Sebastiano), Greta Scarano (Viola), Giulia Elettra Gorietti (Sabrina), Adamo Dionisi (Manfredi Anacleti), Giacomo Ferrara (Spadino Anacleti), Antonello Fassari (padre di Sebastiano), Jean-Hugues Anglade (cardinale Berchet)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo (romanzo) Stefano Rulli, Sandro Petraglia (storia) - Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo – Fotografia: Paolo Carnera - Scenografia: Paki Meduri - Montaggio: Patrizio Marone - Durata: 130’ - Produzione: Cattleya, Rai Cinema, La Chauve Souris, Cofinova 11, Cinemage 9 - Distribuzione: 01 Distribution
Michele Massaro
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Di novembre a Roma piove sempre. Piove sulle case, sulle strade e sulle persone. È in questo clima che viene narrata la storia di Suburra, una storia fatta di droghe, di corruzione e di piccole mafie al servizio dei grandi giochi mafiosi di famiglie lontane. Un film d'incanto, semplice, lineare e reale se pur la nota di realtà risulta tanto amara quanto una sorta di giudizio divino che perpetua la pellicola. Nessuno è altruista, l'egoismo la fa da padrone assieme alla pioggia. Si vive per sé stessi e per nessun'altro e il film lo ribadisce di continuo. Una regia pulita, focalizzata, elevata e se vogliamo anche decisamente artistica, di quelle che lasciano il segno. Una fotografia quasi ormai classica di questo genere che ci immerge in una storia nera pronta a macchiarsi di sangue. Un film senza pecche e senza difetti. Da vedere assolutamente.


PUNTI M: 5

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