giovedì 4 giugno 2015

Imparare il kung fu dagli anni ‘80.




Kung Fury
Regia: David Sandberg
Interpreti: David Sandberg (Kung Fury), Jorma Taccone (Adolf Hitler), Leopold Nilsson (Hackerman), Eleni Young (Barbarianna), Helene Ahlson (Katana), Andreas Cahling (Thor), Per-Henrik Arvidius (Mc Nickels), Steven Chew (Dragon), Magnus Betnér (colonnello Reichstache), Björn Gustafsson (soldato Lahmstache), David Hasselhoff (Hoff 9000), Eos Karlsson (ninja rosso), Erik Hörnqvist (Triceracop)
Genere: Azione - Origine: Svezia - Anno: 2015 – Soggetto: David Sandberg - Sceneggiatura: David Sandberg - Fotografia: Linus Andersson, Mattias Andersson, Jonas Ernhill, Martin Gärdemalm, Anton Hjalmarsson, Henning Sandström - Montaggio: Nils Moström  – Musica: Johan Bengtsson, Lost Years, Patrik Öberg – Scenografia: Jacob Petersson - Durata: 31’  - Produzione: Laser Unicorn, Lampray - Distribuzione: Youtube
Michele Massaro
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Per oggi non parliamo di cinema, ma parliamo di web. Kung Fury è il prodotto di un internet malato, deviato, con una comicità ridicola e una trama da idioti. Quasi un capolavoro, insomma. Basta infatti notare che in questo film ci sono più addetti alla fotografia che attori per capire che questo è un prodotto studiato e finanziato per essere perfetto. Kung Fury è il nostro eroe, un semplice poliziotto prima, un vero maestro del kung fu adesso. Il suo compito di proteggere il mondo si complica quando arriva un cattivo direttamente dalla storia: Adolf Hitler. Inutile dire che Sandberg sa dove colpire e conosce bene i suoi mezzi, talmente a fondo che non sbaglia una virgola. Il film è veloce, semplice, pieno di trash come piace al mondo dell’internet e permette una mezz’ora di goduria semplice e ignorante. Gli attori sono forzati il giusto per non risultare banali e il clima che ne esce è sublime. Il tutto si riduce così, semplicemente, alla morale dei film polizieschi anni ottanta: spacca tutto e picchia il cattivo.


PUNTI M: 4

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