venerdì 28 agosto 2015

Anche gli attori italiani non deludono in un buon film.


Operazione U.N.C.L.E.
Regia: Guy Ritchie
Interpreti: Henry Cavill (Napoleon Solo), Armie Hammer (Illya Kuryakin), Alicia Vikander (Gaby Teller), Hugh Grant (Waverly), Jared Harris (Sanders), Elizabeth Debicki (Victoria Vinciguerra), Christian Berkel (Udo), Luca Calvani (Alexander), Simona Caparrini (contessa Allegra), Francesco De Vito (proprietario locale)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: Sam Rolfe (serie televisiva) Jeff Kleeman, David C. Wilson, Guy Ritchie, Lionel Wigram (soggetto) - Sceneggiatura: Guy Ritchie, Lionel Wigram – Fotografia: John Mathieson - Montaggio: James Herbert  – Effetti speciali: Franco Simeone – Musica: Daniel Pemberton - Scenografia: Oliver Scholl - Durata: 116’  - Produzione: Warner Bros., Davis Entertainment - Distribuzione: Warner Bros.
Michele Massaro
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Cosa serve a un film d’azione per diventare un buon film? A.R.I.A., o meglio Azione, Ritmo, Inventiva e Attori ottimi. Operazione U.N.C.L.E. ha tutto. La trama è tanto semplice quanto banale, come ogni buon film si rispetti. Napoleon e Illya sono due agenti, uno americano e l’altro russo, costretti a lavorare assieme per scovare una bomba nucleare. Saranno affiancati dalla bella Gaby che ho molto rivalutato dopo averla vista in Ex Machina. Azione, sempre e ovunque, non c’è un momento per prendere fiato, quasi. Ritmo continuo, dato da una regia e un montaggio perfetti, messi a punto durante i due film di Sherlock Holmes, poco ma sicuro. Inventiva, anche grazie a una fotografia mozzafiato di John Mathieson, di cui avevo già lodato 47 ronin. Attori ottimi, con Herny Cavill che fortunatamente non è l’uomo senza sentimenti di Man of Steal e Armie Hammer che già era perfetto con The Social Network e mi chiedo come mai non stia interpretando ancora nessun supereroe, dato che i muscoli li ha. Tutto perfetto, liscio e cristallino in un film che si gode al cento per cento. Consigliato caldamente.


PUNTI M: 4

mercoledì 26 agosto 2015

L'impossibile missione di risollevare una saga.


Mission: Impossible - Rogue Nation
Regia: Christopher McQuarrie
Interpreti: Tom Cruise/Roberto Chevalier (Ethan Hunt), Jeremy Renner/Alessandro Quarta (William Brandt), Simon Pegg/Massimiliano Manfredi (Benji Dunn), Rebecca Ferguson/Gaia Bolognesi (Ilsa Faust), Ving Rhames/Alessandro Rossi (Luther Stickell), Alec Baldwin/Paolo Buglioni (Alan Hunley), Sean Harris/Andrea Lavagnino (Solomon Lane), Simon McBurney/Marco Mete (Attlee), America Olivo: Turandot, Jens Hultén/Alberto Angrisano (Janik "Bone Doctor" Vinter), Tom Hollander/Stefano Alessandroni (Primo Ministro)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: Christopher McQuarrie, Drew Pearce - Sceneggiatura: Christopher McQuarrie – Fotografia: Robert Elswit – Montaggio: Eddie Hamilton - Effetti speciali: Jason McCameron - Musica: Joe Kraemer - Durata: 131’  - Produzione: Bad Robot Productions, Skydance Productions, Paramount Pictures, China Movie Channel, Alibaba Pictures - Distribuzione: Universal Pictures
Michele Massaro
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Non ho mai seguito la saga di 007, ne tanto meno quella di Mission Impossible. Solo ultimamente, grazie a papà Hitchcook mi sono avvicinato ai film di azione e di spionaggio. Quindi era mio dovere guardare Mission impossible: Rogue Nation. Tutto inizia con Ethan Hunt e la sua squadra che viene smantellata e inglobata alla CIA, proprio nel momento in cui Hunt è vicino come non mai alla nuova organizzazione criminale: Il Sindacato. C’è da dire che solo un paese capitalista come l'America poteva chiamare un'organizzazione segreta e criminale "Il Sindacato", però il film si regge su solide basi e ci porta in giro per il mondo, senza mai annoiare e con una buona atmosfera. Il film scorre bene, senza intoppi e nonostante duri due ore riesce ad essere godibile, ben ritmato e pieno di suspance. Simon Pegg è perfetto in questo film e sono contento che finalmente si siano accorti di lui, e sono anche sorpreso del bel doppiaggio. Solitamente ci rimango sempre male, ma qui devo ammettere di non essere stato particolarmente infastidito. Un buon film da blockbuster, quindi, perfetto per i fan della saga ma anche ottimo intrattenimento per chi, come me, era un neofita.


PUNTI M: 3

venerdì 21 agosto 2015

Un mondo di Pixels e videogiochi anni '80.


Pixels
Regia: Chris Columbus
Interpreti: Adam Sandler/Riccardo Rossi (Sam Brenner), Kevin James/Vittorio De Angelis (Presidente William Cooper), Michelle Monaghan/Barbara De Bortoli (Violet Van Patten), Peter Dinklage/Pino Insegno (Eddie Plant), Josh Gad/Simone Crisari (Ludlow Lamonsoff), Brian Cox/Angelo Nicotra (Ammiraglio Porter)
Genere: Fantascienza - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: Patrick Jean - Sceneggiatura: Tim Herlihy, Timothy Dowling – Fotografia: Amir Mokri – Musica: Henry Jackman - Durata: 105’  - Produzione: Columbia Pictures, Happy Madison Productions, 1492 Pictures - Distribuzione: Sony Pictures
Michele Massaro
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Partiamo da due presupposti: i due generi che preferisco sono il comico e la fantascienza, e odio Adam Sandler. Una volta era un buon attore, ma poi si è buttato su film come Zohan e Jack e Jill che sono stati per me una rovina. Detto questo, non potevo non vedere un film nel quale i videogiochi attaccano la terra. La trama mi ha piacevolmente sorpreso: una razza aliena ha ricevuto una cassetta di un torneo di videogiochi e pensando fossero strumenti di guerra, li ha creati e ora cerca di conquistare la terra. La mia eccitazione per questo film era al massimo, buon ritmo, videogiochi nella realtà, azione, una storia d’amore non troppo banale ma il finale ha distrutto ogni mio buon proposito. Penso che nemmeno un film di Dora L’esploratrice abbia un finale tanto scontato e infantile. Ammetto che mi aspettavo di più da un regista come Chris Columbus, almeno in termini di intensità drammatica, anche se tolti gli ultimi venti minuti di pellicola, come nella serie How I Met Your Mother, il film si lascia guardare. Tuttavia non mi sento di consigliarlo.


PUNTI M: 2

venerdì 14 agosto 2015

Storia di una recensione non scritta.


Oggi sarebbe dovuta uscire la recensione di Ant Man, di Peyton Reed. Ieri ho guardato il film, come di consueto il giorno prima di scrivere la recensione, così la notte posso “dormirci su” e pensare a cosa scrivere per bene, non sono uno di quelli che ama scrivere di getto. Questa mattina, però, non ho scritto un bel nulla. Il motivo?
Tutto inizia nel 2008 con un film che mi ha fatto innamorare: Hot Fuzz. In breve ho scoperto quello che sarebbe diventato il mio regista, non che sceneggiatore, preferito: Edgar Wright e la coppia perfetta Wright-Pegg. Mi sono scassato di risate con L’alba dei morti dementi e ho scoperto che c’era un nuovo film in procinto di uscire, un film spettacolare a detta di Wright, un film perfetto. Ero emozionato, stava lavorando a qualcosa di meglio di Hot Fuzz? Dovevo saperne di più. Così scopro che Edgar lavora a Ant Man. Il film perfetto dovrebbe trattare di un supereroe formica? Ok, si è fottuto il cervello. Non avevo più speranze in lui.
Poi arriva il 2010 ed esce Scott Pilgrim vs The World e la mia fiducia in Wright ritorna, tutta intera, come prima. Questo film che per me è perfetto è ancora poco per Wright che sta lavorando alla seconda sceneggiatura di Ant Man (ne scriverà tre). Inizio a leggere in giro che il film uscirà nel 2015 (Wright ci lavora dal 2006) e che la sceneggiatura è meravigliosa, che è semplicemente geniale e che qualcosa di piccolo diventerà qualcosa di enorme. Allora mi sento emozionato, carico, mi sento pronto. Voglio quel film. Ma nulla dura per sempre. Wright non si trova con la Marvel e decide così di abbandonare il progetto, però la sua sceneggiatura rimane, modificata da più mani. Il mio sogno di un film perfetto crolla giorno dopo giorno.
Infine esce il film. Alcuni amici me lo consigliano e allora lo guardo, senza speranze. Il film è bellissimo, il miglior film di supereroi mai fatto a mio parere. C’è solo una pecca: lo spettro di Wright. Si perché questo film fa ridere nelle scene in cui si vede il tocco di Edgar (la scena di combattimento nella stanza della bambina, l’inizio con il furto e molte battute chiaramente sue) ed è un film perfetto grazie a lui, ma molte cose sono troppo hollywoodiane (il cattivo, scritto anche con l’aiuto dello stesso Stoll, alcune battute di Rudd che ha rivisto lui stesso la sceneggiatura e molte altre piccole cose).
Così come per Welles, mettere un freno a certi registi è sbagliato e di quella perfezione sbandierata da molti commentatori dello script di Wright vedo poco. Scott Pilgrim vs The World rimane comunque un film migliore di Ant Man quando Wright nemmeno lo metteva a paragone tanto era perfetta questa pellicola nella sua mente. Un film perfetto che però non vedremo mai.
Accontentiamoci di questo bel film, comunque, il meglio che la Marvel ci può concedere, ma non il meglio di Wright (sicuramente il meglio di Reed, però, che verrà ricordato grazie al lavoro di un altro).

A chi ama il cinema e a chi cerca intrattenimento questo film è molto consigliato. A chi, come me, cercava il colpo grosso di Wright, non resta che leggere i commenti esaltati di chi la sceneggiatura l’ha letta e ora la rimpiange.

Michele Massaro

P.S. Il test footage di Edgar Wright ve lo lascio qui sotto, per dimostrarvi cosa è la comicità e cosa invece ci hanno spacciato per comicità.

mercoledì 12 agosto 2015

“Jocker” tra Las Vegas e Jason Statham.


Jocker
Regia: Simon West
Interpreti: Jason Statham/Francesco Prando (Nick Wild), Sofia Vergara/Laura Romano (DD), Stanley Tucci/Pino Ammendola (Baby), Milo Ventimiglia/Stefano Crescentini (Danny DeMarco), Michael Angarano/Davide Perino (Cyrus Kinnick), Dominik Garcia-Lorido/Domitilla D’amico (Holly), Hope Davis/Claudia Catani (Cassandra), Max Casella/Antonio Palumbo (Osgood), Anne Heche/Chiara Colizzi (Roxy)
Genere: Azione - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: William Goldman - Sceneggiatura: William Goldman – Fotografia: Shelly Johnson - Montaggio: Padraic McKinley, Thomas J. Nordberg  – Effetti speciali: Richard Allen Slinker Jr. – Musica: Dario Marianelli - Scenografia: Greg Berry - Durata: 92’  - Produzione: Cinema Seven Productions, Current Entertainment, Quad Films, SJ Heat Productions, SJ Pictures, Sierra / Affinity - Distribuzione: Koch Media
Michele Massaro
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C’è un nuovo macho in circolazione e il suo nome è Jason Statham. La prassi americana di ingabbiare un personaggio in un ruolo vale per tutti e continua a quanto pare, quindi quando hanno voluto fare questo remake non potevano che scegliere un bell’uomo, grosso, dal passato tremendo e tormentato. Nick Wilde (Statham, appunto) lavora come guardia del corpo a Las Vegas e per far fare bella figura agli amici finge di farsi picchiare. Tutto si complica quando una sua amica, Holly, viene stuprata e picchiata da un pugile. Con un ottimo protagonista dalla recitazione incredibile e un fantastico Milo Ventimiglia nella parte del pugile, il film è un misto tra un intellettualissima riflessione sulle nostre paure, un montaggio pungente e azzeccato e tanta ignoranza nelle risse da bar. Azione irreale, proprio come ci insegnano gli americani, che però riesce a condirsi di altro, in primo luogo di un senso e di una morale. Una pellicola quindi da non sottovalutare, con una buona regia –che forse prende troppo spunto da Snyder con gli slow motion- ma che comunque fa il suo bel lavoro in un film dal ritmo caldo e ben scandito. Un bel film da vedere.


PUNTI M: 3

venerdì 7 agosto 2015

Al cinema con Ben Stiller e Naomi Watts.


Giovani si diventa
Regia: Noah Baumbach
Interpreti: Ben Stiller/Vittorio Guerrieri (Josh Schrebnick), Naomi Watts/Barbara De Bortoli (Cornelia Schrebnick), Adam Driver/Gianfranco Miranda (Jamie Massey), Amanda Seyfried/Myriam Catania (Darby Massey), Charles Grodin/Pietro Biondi (Leslie Breitbart), Adam Horovitz/Christian Iansante (Fletcher), Maria Dizzia/Laura Romano (Marina)
Genere: Commedia - Origine: USA - Anno: 2014 – Sceneggiatura: Noah Baumbach - Fotografia: Sam Levy - Montaggio: Jennifer Lame – Musica: James Murphy - Durata: 94' – Scenografia: Adam Stockhausen - Produzione: Scott Rudin Productions - Distribuzione: Eagle Pictures
Michele Massaro
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Basta fare una commedia e ambientarla a New York perché tutti pensano che tu sia il nuovo Woody Allen. Fortunatamente, questo film non è un film di Allen, altrimenti mi guarderei Manhattan e ne sarei innamorato, nuovamente. Giovani si diventa è un bel film che tratta degli anni che passano ma anche della nuova e della vecchia generazione. Josh e Cornelia sono sposati, sulla quarantina e vivono una vita quotidiana normale, senza figli. Tutto cambia quando incontrano Darby e Jamie, due giovani venticinquenni. È un film semplice, ritmato, interessante e divertente, una buona commedia capace di intrattenere e anche di far scappare qualche risata. Per alcuni melanconico, forse, ma così come la vita non sempre si ride. Un ottima pellicola per chi cerca di rilassarsi e anche una bella e interessante analisi della nuova generazione, un finale non banale ma che tenta e riesce ad uscire dai soliti schemi della commedia americana. Sicuramente consigliato.




PUNTI M: 3

mercoledì 5 agosto 2015

Ovattare un film non lo rende un buon film.


Babadook
Regia: Alex Garland
Interpreti: Domhnall Gleeson/Davide Albano (Caleb Smith), Alicia Vikander/Giorgia Brasini (Ava), Gabriele Sabatini/Oscar Isaac (Nathan Bateman), Sonoya Mizuno (Kyoko), Stefano Thermes/Corey Johnson (Jay)
Genere: Fantascienza - Origine: Regno Unito - Anno: 2015 – Soggetto: Alex Garland - Sceneggiatura: Alex Garland- Fotografia: Rob Hardy - Montaggio: Mark Day – Musica: Geoff Barrow, Ben Salisbury - Durata: 108' - Produzione: DNA Films, Film4 - Distribuzione: Universal Pictures
Michele Massaro
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Sapete cos’è l’ovatta? È un cotone usato per imbottire qualcosa. Ex Machina è un film semplice, ovattato, imbottito a più non posso di CGI e di spettacolarità per non farti rendere conto della banalità della trama. Ammetto che fino all’ultimo ho sperato in qualche colpo di scena ma a mio parere non ce ne sono stati. Storie viste e riviste dalle quali la fantascienza sembra non riesca ad uscire. Nel film ci troveremo a seguire Caleb, un giovane programmatore che vince la possibilità di trascorrere una settimana a casa del suo capo, Nathan, un genio della programmazione. Qui dovrà testare un I.A. E come andrà a finire? Sono certo che dopo cinque minuti di film, già lo scoprirete. Il ritmo è lento e la stessa fotografia sembra piena di ovatta. Recitazione ottima, CGI perfetta ma questo non ci impedisce di notare una regia banale, quasi forzatamente ricercata e uno sviluppo che non da nessun intrattenimento. Avrei forse preferito più inventiva e meno effetti speciali, che rendono questo film bello da vedere ma noioso da seguire.


PUNTI M: 3