Dato che
sono passati mesi dalla mia ultima recensione e ho avuto il tempo di ragionare
sul futuro di questo blog, ho deciso di smetterla con le recensioni classiche e
di fare qualcosa più mio, alla mia portata. Analizzerò, allora, ogni film sotto
cinque punti e spero di renderlo meno pedante e più interessante.
1: La trama. The Revenant è la storia,
o meglio, il lungo viaggio di Hugh Glass (Leonardo DiCaprio), un uomo assunto
per portare in salvo una spedizione di uomini che cacciano per le pelli di
animali. Dopo essere stato attaccato da un orso, Hugh rischia seriamente la
morte, ma riesce a riprendersi e a mettersi in cammino mosso per lo più da un
sentimento di vendetta nei confronti di Fitzgerald.
2: Cosa mi hanno detto sul film. Devo
dire che di “recensioni popolari” non ne ho mai ricevute tante per un'unica pellicola.
“È noioso e non succede nulla per tutto
il film”; no, non sono d’accordo. Ciò che spinge Hugh a vendicarsi mi ha
sconvolto parecchio, una scena di una crudeltà incredibile. “DiCaprio non parla per tutto il film”;
ma come? All’inizio addirittura ripete le cose due volte. Poi, è ovvio che con
la gola tagliata parla poco, penso lo fareste anche voi. “Viene attaccato da un orso e poi scala le montagne”; veramente all’inizio
a stento si regge in piedi. Lo curano parecchio prima che lui riesca anche solo
a stare in piedi.
3: La recitazione. Lasciate che vi dica
una cosa: non c’è solo DiCaprio in questo film. Tom Hardy è perfetto in questo
film, è colui che ha ucciso Dio (anche se in quel momento aveva le sembianze di
uno scoiattolo). Così come Domhnall Gleeson e Forrest Goodluck, o Will Poulter
per il quale non puoi non provare compassione. Questo film andrebbe visto solo per
gli attori che ne fanno parte.
4: Non lento, ma leeennttooo. Chiariamo
subito, non noioso, ma lento in maniera imbarazzante nella gran parte; e questo
è un problema perché finisci per perdere molte cose, scene di suspense che
muoiono e inseguimenti che divengono lenti e falsi. Tuttavia l’attenzione
rimane alta per tutto il film, questo lo posso assicurare.
5: non un capolavoro. Chi parla di
questo film si colloca a due eccessi: o fa schifo o è un capolavoro. Diciamo
che il giudizio reale si colloca nel mezzo. Buona la realizzazione, comunque
riesce a piacere allo spettatore, ma resta la parvenza che in alcune cose ci
sia spinti troppo oltre solo per “mostrarsi” e non per intrattenere.
In
conclusione mi sento di consigliare il film, ma attenti a come ne fruite. A una
prima impressione ha l’aria di un piatto meraviglioso che poi si scopre essere
solo insalata. Cercate di spostare la foglia di insalata, però, altrimenti la
bistecca sotto non la vedrete e finirá per puzzare.
PUNTI M: 4
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