mercoledì 10 febbraio 2016

5 cose su: The Revenant – Il Redivivo

Dato che sono passati mesi dalla mia ultima recensione e ho avuto il tempo di ragionare sul futuro di questo blog, ho deciso di smetterla con le recensioni classiche e di fare qualcosa più mio, alla mia portata. Analizzerò, allora, ogni film sotto cinque punti e spero di renderlo meno pedante e più interessante.

1: La trama. The Revenant è la storia, o meglio, il lungo viaggio di Hugh Glass (Leonardo DiCaprio), un uomo assunto per portare in salvo una spedizione di uomini che cacciano per le pelli di animali. Dopo essere stato attaccato da un orso, Hugh rischia seriamente la morte, ma riesce a riprendersi e a mettersi in cammino mosso per lo più da un sentimento di vendetta nei confronti di Fitzgerald.
2: Cosa mi hanno detto sul film. Devo dire che di “recensioni popolari” non ne ho mai ricevute tante per un'unica pellicola. “È noioso e non succede nulla per tutto il film”; no, non sono d’accordo. Ciò che spinge Hugh a vendicarsi mi ha sconvolto parecchio, una scena di una crudeltà incredibile. “DiCaprio non parla per tutto il film”; ma come? All’inizio addirittura ripete le cose due volte. Poi, è ovvio che con la gola tagliata parla poco, penso lo fareste anche voi. “Viene attaccato da un orso e poi scala le montagne”; veramente all’inizio a stento si regge in piedi. Lo curano parecchio prima che lui riesca anche solo a stare in piedi.
3: La recitazione. Lasciate che vi dica una cosa: non c’è solo DiCaprio in questo film. Tom Hardy è perfetto in questo film, è colui che ha ucciso Dio (anche se in quel momento aveva le sembianze di uno scoiattolo). Così come Domhnall Gleeson e Forrest Goodluck, o Will Poulter per il quale non puoi non provare compassione. Questo film andrebbe visto solo per gli attori che ne fanno parte.
4: Non lento, ma leeennttooo. Chiariamo subito, non noioso, ma lento in maniera imbarazzante nella gran parte; e questo è un problema perché finisci per perdere molte cose, scene di suspense che muoiono e inseguimenti che divengono lenti e falsi. Tuttavia l’attenzione rimane alta per tutto il film, questo lo posso assicurare.
5: non un capolavoro. Chi parla di questo film si colloca a due eccessi: o fa schifo o è un capolavoro. Diciamo che il giudizio reale si colloca nel mezzo. Buona la realizzazione, comunque riesce a piacere allo spettatore, ma resta la parvenza che in alcune cose ci sia spinti troppo oltre solo per “mostrarsi” e non per intrattenere.

In conclusione mi sento di consigliare il film, ma attenti a come ne fruite. A una prima impressione ha l’aria di un piatto meraviglioso che poi si scopre essere solo insalata. Cercate di spostare la foglia di insalata, però, altrimenti la bistecca sotto non la vedrete e finirá per puzzare.

PUNTI M: 4

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