venerdì 26 febbraio 2016

5 cose su Deadpool

Il film che ha fatto scoppiare le cappelle degli uomini e ha regalato orgasmi multipli alle signore è al cinema. Un film che sinceramente speravo non facessero per la mia paura nel rovinare un fumetto di per sé meraviglioso, mi ha inceve sorpreso.

1: La trama. Wade Wilson (Ryan Reynolds) ha da poco conosciuto Vanessa (Morena Baccarin) e i due pensano a un futuro assieme. A Wade, però, diagnosticano un tumore e pochi mesi di vita. Sull’orlo della disperazione, per non far soffrire Vanessa, la abbandona e finisce in un centro dove gli promettono di curarlo dal cancro e anche di dargli enormi poteri per diventare un supereroe. Ma Wade non è e non sarà mai un supereroe.
2: Gli attori. Nessuno puntava due lire su Ryan Reynolds. Ho sentito gente ridere quando gli hanno affidato la parte, mentre col senno di poi dobbiamo ammettere che ha reso perfettamente la parte. Chi guardiamo sullo schermo è effettivamente Deadpool, con i suoi toni volgari, le battute e il parlare allo spettatore. Ovvio, niente voci nella testa ma sembra comunque un pazzo squinternato. Ottima anche Morena Baccarin, una parte non semplice quella della fidanzata del supereroe più irriverente di sempre.
3: Il doppiaggio. Quando hai una buona pellicola devi riuscire a doppiarla non bene, ma in maniera sublime. Deadpool è l’esatto opposto. Il mio falegname con venti mila lire lo faceva meglio. Ammetto non sia disgustoso (a parte la scelta di far parlare Frank Messina come un coglione), ma in generale non rende l’originale e questa è una grossa perdita tutta italiana.
4: Personaggi secondari. Perché, ci sono personaggi secondari? Sembra li abbiano buttati dentro per condire la trama, ma senza tanta voglia di fare, e così ne saltano fuori personaggi piattissimi che danno quasi la noia. Ma il protagonista è un altro e tutte le luci sono puntate su di lui.
5: Nuovo orizzonte Marvel? Dopo avermi licenziato in tronco Wright (lo so che non è andata così) hanno finalmente capito che lui ci aveva visto lungo: non prendersi sul serio è la strada giusta. Nessuno va più al cinema per vedere il dramma interiore del supereroe (Man of Steel lo ha dimostrato), ormai ci interessa solo ridere e vedere azione. Speriamo allora che la strada battuta da Wright con Ant-Man venga proseguita.

In sostanza devo consigliarlo? Ovvio, ma se siete maggiorenni. Questo film è vietato ai minori non accompagnati, ma fatemi un favore: non accompagnateli. Questo è un film per adulti, non per bambini.


PUNTI M: 4

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