venerdì 30 ottobre 2015

Quando la critica si innamora del circo.


The Walk
Regia: Robert Zemeckis
Interpreti: Zeki Muller (Elyas M'Barek/Nanni Baldini), Lisi Schnabelstedt (Karoline Herfurth, Ilaria Latini), Gurdun Gerster (Katja Riemann/Barbara Castracane), Chantal (Jella Haase/Erica Necci)
Genere: Biografico - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Philippe Petit (libro) - Sceneggiatura: Robert Zemeckis, Christopher Browne – Fotografia: Dariusz Wolski – Montaggio: Jeremiah O'Driscoll - Musica: Alan Silvestri - Durata: 123’ - Produzione: ImageMovers, Sony Pictures Entertainment, TriStar Productions - Distribuzione: Sony Pictures Entertainment
Michele Massaro
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Siete mai stati al circo? Io no, ma ormai la tv ci permette di vedere sempre qualsiasi cosa, e a volte sulla Rai quando ero bambino passavano anche il circo. Ci perdevo sempre qualche minuto perché mi incantavo dietro quelle acrobazie e all’abilità indiscussa di quegli artisti. Certo, poi ho scoperto il mio amore per il cinema, cosa ben diversa da una semplice attrazione da circo. O almeno lo pensavo. Di idea differente saranno stati i critici che consigliano The Walk, dato che la storia è quella di Philippe Petit, ottimo artista, grande uomo che nel 1974 attraversò le torri gemelle senza protezioni e anche più volte. Una trama semplice, e come sappiamo dalle trame semplici nascono i film migliori, giusto? Sbagliato, perché chi ha deciso di sceneggiare il film ha anche deciso di condirlo con un sacco di fatti mai avvenuti solo per tenere sulle spine lo spettatore. Ma cosa serve in più ad un film che si concentra su di un uomo sospeso su un filo a 400 metri di altezza? Un film di una banalità sconvolgente, eppure la critica ne esce entusiasta, forse perché si è dimenticato di essere seduta al cinema e non in un tendone da circo.


PUNTI M: 3

mercoledì 28 ottobre 2015

The Green Inferno è un film brutto.


The Green Inferno
Regia: Eli Roth
Interpreti: Lorenza Izzo/Francesca Manicone (Justine), Ariel Levy/Marco Vivio (Alejandro), Aaron Burns/Alessandro Messina (Jonah), Sky Ferreira/Benedetta Degli Innocenti (Kaycee), Nicolás Martínez/Andrea Mete (Daniel), Kirby Bliss Blanton/Annabella Calabrese (Amy), Magda Apanowicz/Maria Letizia Scifoni (Samantha)
Genere: Splatter - Origine: USA - Anno: 2013 – Sceneggiatura: Guillermo Almoedo, Nicolás López, Eli Roth – Musica: Manuel Riveiro - Costumi: Elisa Hormazábal - Montaggio: Ernesto Díaz Espinoza - Durata: 103’ -Produzione: Worldview Entertainment, Dragonfly Entertainment, Sobras.com Producciones - Distribuzione: Koch Media, Midnight Factory
Michele Massaro
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The Green Inferno è un film che volevo vedere. Certo, me lo immaginavo più horror e decisamente meno comico, ma diciamo che tutto questo non mi ha infastidito. La trama scorre semplice: un gruppo di attivisti vuole fermare i bulldozer in Perù che minacciano di sterminare un’intera popolazione indigena. Qui però finiranno per essere loro stessi in pericolo. Violenza gratuita, irreale e che alla lunga non stanca, ma abitua, e questo sicuramente è un male per un film che dovrebbe disgustare dall’inizio alla fine. La regia di Roth non mi è piaciuta, ma alcune scelte le ho trovate geniali, come il coltello che passa sulla gamba di Justine verso la fine, una sola inquadratura che descrive un mondo. La morale non esiste e questo dipende dai personaggi troppo stereotipati, che è una cosa che ho sempre odiato, eppure non è un film che sconsiglierei. Esatto, dopo averlo “distrutto”, mi sento comunque di consigliarlo perché anche se non è horror, anche se è pieno di stereotipi e pieno di illogicità, è un buon film e un bellissimo splatter.


PUNTI M: 3

venerdì 23 ottobre 2015

"Black Mass" è una noia mortale?


Black Mass
Regia: Scott Cooper
Interpreti: Johnny Depp/Fabio Boccanera (James 'Whitey' Bulger), Joel Edgerton/Simone Mori (John Connolly), Benedict Cumberbatch/Massimo De Ambrosis (Bill Bulger), Kevin Bacon/Francesco Prando (Charles McGuire), Jesse Plemons/Stefano Crescentini (Kevin Weeks), Peter Sarsgaard/Christian Iansante (Brian Halloran), Dakota Johnson/Valentina Favazza (Lindsey Cyr), Corey Stoll/Giorgio Borghetti (Fred Wyshak), Juno Temple/Rossa Caputo (Deborah Hussey), Adam Scott/Gianfranco Miranda (Robert Fitzpatrick), Julianne Nicholson/Chiara Colizzi (Marianne Connolly)
Genere: Drammatico - Origine: Inghilterra - Anno: 2015 – Soggetto: Dick Lehr e Gerard O'Neill (libro) -Sceneggiatura: Jez Butterworth, Mark Mallouk – Fotografia: Masanobu Takayanagi - Scenografia: Stefania Cella - Montaggio: David Rosenbloom - Durata: 122’ - Produzione: Cross Creek Pictures, Le Grisbi Productions, Infinitum Nihil - Distribuzione: Warner Bros.
Michele Massaro
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Black Mass non è un gangster movie e non è un film d’azione. Black Mass è un film drammatico e la regia, l’interpretazione degli attori e la storia non può che sottolinearcelo ogni volta. La trama è quella della storia del gangster James 'Whitey' Bulger, realmente esistito, e di come sia avvenuta la sua discesa nel mondo della mafia in America. Tuttavia questo non è nemmeno un film biografico. Di fatto si riesce bene a dire cosa non è, ma difficilmente cos’è. Non è la tomba per Johnny Depp, al contrario ne esce bene assieme alla recitazione ottima di molti altri attori, da Joel Edgerton a Benedict Cumberbatch (lo Sherlock dell’omonima serie televisiva di Steven Moffat). Non è il solito film di sparatorie, al contrario vediamo pochi spari. Non è un film scandito, al contrario la storia scorre lenta seppur evita sempre di annoiare. Non è Pirati dei Caraibi e non c’è nessun Capitan Jack Sparrow, solo un uomo che vuole riuscire a dominare qualunque cosa. Non è un capolavoro, solo un buon film. Posso consigliarlo, questo certamente, ma non garantire per lui.


PUNTI M: 3

mercoledì 21 ottobre 2015

"Suburra" ci mostra un'Italia vuota, distorta, violenta, reale.

Suburra

Regia: Stefano Sollima
Interpreti: Pierfrancesco Favino (Filippo Malgradi), Claudio Amendola (Samurai), Alessandro Borghi (Numero 8), Elio Germano (Sebastiano), Greta Scarano (Viola), Giulia Elettra Gorietti (Sabrina), Adamo Dionisi (Manfredi Anacleti), Giacomo Ferrara (Spadino Anacleti), Antonello Fassari (padre di Sebastiano), Jean-Hugues Anglade (cardinale Berchet)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo (romanzo) Stefano Rulli, Sandro Petraglia (storia) - Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo – Fotografia: Paolo Carnera - Scenografia: Paki Meduri - Montaggio: Patrizio Marone - Durata: 130’ - Produzione: Cattleya, Rai Cinema, La Chauve Souris, Cofinova 11, Cinemage 9 - Distribuzione: 01 Distribution
Michele Massaro
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Di novembre a Roma piove sempre. Piove sulle case, sulle strade e sulle persone. È in questo clima che viene narrata la storia di Suburra, una storia fatta di droghe, di corruzione e di piccole mafie al servizio dei grandi giochi mafiosi di famiglie lontane. Un film d'incanto, semplice, lineare e reale se pur la nota di realtà risulta tanto amara quanto una sorta di giudizio divino che perpetua la pellicola. Nessuno è altruista, l'egoismo la fa da padrone assieme alla pioggia. Si vive per sé stessi e per nessun'altro e il film lo ribadisce di continuo. Una regia pulita, focalizzata, elevata e se vogliamo anche decisamente artistica, di quelle che lasciano il segno. Una fotografia quasi ormai classica di questo genere che ci immerge in una storia nera pronta a macchiarsi di sangue. Un film senza pecche e senza difetti. Da vedere assolutamente.


PUNTI M: 5

venerdì 16 ottobre 2015

Dal kebab sotto casa all'insegnare in una scuola.



Fuck you, Prof
Regia: Bora Dağtekin
Interpreti: Zeki Muller (Elyas M'Barek/Nanni Baldini), Lisi Schnabelstedt (Karoline Herfurth, Ilaria Latini), Gurdun Gerster (Katja Riemann/Barbara Castracane), Chantal (Jella Haase/Erica Necci)
Genere: Commedia - Origine: Germania - Anno: 2013 - Sceneggiatura: Bora Dağtekin – Musica: Beckmann, Djorkaeff, Beatzarre - Durata: 119’ - Produzione: Constantin Film Produktion, Rat Pack Filmproduktion - Distribuzione: Medusa Film
Michele Massaro
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Qualcuno di voi ha mai visto Kebab for Breakfast? Era una serie TV trasmessa in Italia da MTV, tedesca e davvero carina da vedere. Penso che la genialità in questa serie fosse l’aver anticipato tutto: era il 2007 e in Italia il kebab non si sapeva ancora cosa fosse, ma i turchi in Germania erano già ben inseriti. Da quella serie TV esce uno degli attori di Fuck you, Prof, forse il migliore, Elyas M'Barek. La trama del film è semplice: un ex-detenuto vuole riprendere i suoi soldi messi sotto terra che però ora si trovano sotto una scuola, e per farlo si fa assumere. Per mancanza di personale dovrà però fare il supplente e si ritroverà a gestire dei ragazzi senza una speranza di futuro. Film semplice, caldo, che si allontana molto da La scuola più bella del mondo e per fortuna potremmo dire. Un film “vecchio”, del 2013, portato in Italia probabilmente solo per il sequel che sta per uscire ma comunque tagliato e sminuzzato in tutte quelle scene che potrebbero “ferire” l’animo italiano: vedere un professore truccato da donna potrebbe ferire i bambini! Un film ritmato, veloce come lo deve essere una commedia e ben sviluppato. Consigliato.


PUNTI M: 3

mercoledì 14 ottobre 2015

Hotel Transylvania 2 è un film per bambini?


Hotel Transylvania 2
Regia: Genndy Tartakovsky
Interpreti: Claudio Bisio (Dracula), Davide Perino (Jonathan), Cristiana Capotondi (Mavis), Paolo Marchese (Frank/Frankenstein), Mino Caprio (Griffin, l'uomo invisibile), Luca Dal Fabbro (Wayne), Luigi Ferraro (Murray, la mummia), Stefanella Marrama (Wanda), Graziella Polesinanti (Eunice), Paolo Villaggio (Vlad), Anita Ferraro (Dennis)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Robert Smigel, Adam Sandler - Sceneggiatura: Robert Smigel – Musica: Mark Mothersbaugh - Character design: Andre Medina -  Durata: 89’ - Produzione: Sony Pictures Animation, Columbia Pictures - Distribuzione: Warner Bros. Italia
Michele Massaro
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Non avrei mai pensato di recensire due film di animazione uno dietro l’altro e quindi non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi a fare un confronto su due pellicole. Purtroppo penso sia qualcosa che vada oltre l’oggettività e sicuramente Hotel Transylvania 2 perde il confronto con Inside Out, ma non paragoniamole per ora. La trama ricomincia esattamente dove si era concluso il primo, con una bella e inaspettata notizia: l’arrivo di un bambino. Il non sapere se il figlio sia umano o vampiro, però, esaspera Drac che farà di tutto per fargli uscire i primi dentini da vampiro. In un mondo dove i mostri sono all’ordine del giorno e dove la discriminazione viene fatta passare come qualcosa di sbagliato, punto, il pubblico non può che sorridere e divertirsi, senza lasciar perdere quel senso morale di fondo che ci accompagna per tutta la durata del film. È sbagliato forzare i bambini, così come lo è essere troppo apprensivi. Sul piano morale, un piano alto quindi, è un film che sicuramente si batte bene con Inside Out; quindi quanto possiamo definire Hotel Transylvania 2 un film per bambini? Sicuramente è però un film consigliato.

PUNTI M: 3

venerdì 9 ottobre 2015

"Inside Out" non è un bel film.


Inside Out
Regia: Pete Docter, Ronnie del Carmen
Interpreti: Stella Musy (Gioia), Melina Martello (Tristezza), Paolo Marchese (Rabbia), Daniele Giuliani (Paura), Veronica Puccio (Disgusto), Vittoria Bartolomei (Riley Anderson), Claudia Catani (Madre di Riley), Mauro Gravina (Padre di Riley), Luca Dal Fabbro (Bing Bong), Giorgio Locuratolo (Jangles, il clown), Renato Cecchetto (Fritz), Cristina Poccardi (Smemoratrice Paula), Carlo Scipioni (Smemoratore Bobby), Chiara Salerno (Regista sogni), Alessandra Cassioli (Rabbia, mamma), Roberta Pellini (Tristezza, mamma) Alberto Caneva (Paura, papà), Emiliano Ragno (Gioia, clown), Luna Iansante (Meg), Giorgia Ionica (Meg, bambina), Davide Lepore (Guardia Subconscio, Frank), Achille D'Aniello (Guardia Subconscio, Dave)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Pete Docter, Ronnie del Carmen - Sceneggiatura: Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley – Musica: Michael Giacchino -  Durata: 94’ - Produzione: Pixar Animation Studios - Distribuzione: Walt Disney Pictures
Michele Massaro
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Secondo Bazin, quando un regista tratta un argomento per bambini raggiunge l’universale, quindi riesce a rivolgersi a chiunque. Inside Out mette in campo i sentimenti delle persone, in particolare gioia, tristezza, paura, disgusto e rabbia e gioca tutto sulla coesistenza di questi cinque. La trama segue la storia di una ragazzina, Riley, che è costretta a subire un trasloco e non riesce a superarlo bene. Trama semplice, così come semplice è il concetto delle relazioni, perché serve poco per creare qualcosa che sia di reale intrattenimento. Fin da subito veniamo lanciati nel cervello di Riley e qui trascorreremo gran parte del film, tra ricordi, emozioni, subconscio e persino l’amico immaginario di quando si è bambini. A questo film non manca nulla, un ritmo calzante e spunti continui che fanno ridere, sia i più piccoli sia gli adulti. Finalmente un film Pixar con la “F” maiuscola, non un bel film,  ovvio, o meglio non solo; Inside Out è un film universale che sa toccare chiunque.


PUNTI M: 4