venerdì 29 maggio 2015

Questo “Pazzo Max” ci piace.


Mad Max: Fury Road
Regia: George Miller
Interpreti: Tom Hardy/Marco Foschi (Max Rockatansky), Charlize Theron/Claudia Catani (Imperatrice Furiosa), Nicholas Hoult/Flavio Aquilone (Nux), Hugh Keays-Byrne/Angelo Nicotra (Immortan Joe), Rosie Huntington-Whiteley/Valentina Favazza (Angharad la splendida), Riley Keough/Joy Saltarelli (Capable), Zoë Kravitz/Erica Necci (Toast la sapiente), Abbey Lee/Giorgia Brasini (Dag), Josh Helman/Gabriele Tacchi (Slit), Jon Iles/Enrico Pallini (Ace), Courtney Eaton/Roisin Nicosia (Cheedo la fragile), Nathan Jones/Alberto Angrisano (principe Rictus Erectus), Megan Gale/Barbara De Bortoli (Valchiria)
Genere: Avventura - Origine: USA - Anno: 2015 – Sceneggiatura: George Miller, Nick Lathouris, Brendan McCarthy - Fotografia: John Seale - Montaggio: Jason Ballantine, Margaret Sixel  – Musica: Junkie XL – Effetti Speciali: Digital Domain, Gentle Giant Studios, Scanline VFX, Proof Inc., Weta Digital - Durata: 140’  - Produzione: Kennedy Miller Productions, Village Roadshow Pictures - Distribuzione: Warner Bros
Michele Massaro
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Tutti abbiamo visto quel trailer e tutti abbiamo pensato: “questo film si deve vedere”. Ammetto che poco prima di avventurarmi in questa avventura americana mi sono dato molti limiti che sapevo la pellicola non avrebbe raggiunto. Invece Mad Max: Fury Road sembra aver preso le mie certezze e buttate da un treno in corsa. Tom Hardy sveste i panni di Bane per diventare una sacca di sangue. Tormentato dai vivi, ma anche dai morti, deve cercare di sopravvivere. Già la trama è una bomba, poi se mi offrono Nicholas Hoult per il quale ho una stima infinita, il film non può che piacermi. Recitazione perfetta, un ottimo svolgimento anche se il film si perde un po’ alla fine in scene veloci e affrettate. Tuttavia come per I Guardiani della Galassia il film ti incolla alla sedia e la visione è semplice e divertente. La fotografia è semplice arte, accostamento di colori perfetto e regia quasi mai banale. Il film è bello, intrattiene sia un pubblico mondano che un pubblico cinefilo. La morale della necessità di far gruppo per sopravvivere l’ho trovata semplicemente attuale. Davvero un ottimo prodotto a cui sono onorato di fare un po’ di pubblicità.


PUNTI M: 4

martedì 26 maggio 2015

"Veloci e furiosi" al cinema!


Fast and Furious 7
Regia: James Wan
Interpreti: Paul Walker/ Riccardo Rossi (Brian O'Conner), Vin Diesel/Massimo Corvo (Dominic Toretto), Dwayne Johnson/Saverio Indrio (Luke Hobbs), Michelle Rodriguez/Rossella Acerbo (Leticia Ortiz), Jason Statham/Francesco Prando (Deckard Shaw), Kurt Russell/Massimo Rossi (Frank Petty), Nathalie Emmanuel/Veronica Puccio (Megan Ramsey), Djimon Hounsou/Marco Mete (Jakande), Tyrese Gibson/Fabio Boccanera (Roman Pearce), Lucas Black/Fabrizio Manfredi (Sean Boswell), Jordana Brewster/Eleonora De Angelis (Mia Toretto)
Genere: Avventura - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Gary Scott Thompson - Sceneggiatura: Chris Morgan - Fotografia: Stephen F. Windon, Marc Spicer - Montaggio: Leigh Folsom Boyd, Dylan Highsmith, Christian Wagner, Kirk M. Morri  – Musica: Brian Tyler – Effetti Speciali: Digital Domain, Gentle Giant Studios, Scanline VFX, Proof Inc., Weta Digital - Durata: 140’  - Produzione: Original Film, One Race Films, Media Rights Capital, China Film Group - Distribuzione: Universal Pictures
Michele Massaro
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Della saga di Fast and Furious avevo visto solo il primo e il secondo film, dato che non vado matto per i film di avventura. Quando è uscito il sette non pensavo minimamente di guardarlo, ma fortunatamente sono stato convinto a farlo. Fortunatamente, perché questo film merita davvero tutta la mia visione. Il cattivo Shaw cerca di vendicare il fratello facendo fuori tutta la famiglia di Toretto. Dominic allora dovrà fermarlo prima che avvenga il contrario o che altri suoi amici muoiano. Trama banale, semplice ma approfondita dalle mille sotto-trame presenti che incollano lo spettatore alla sedia: Brian è padre, Letty non ricorda nulla e Frank Petty vuole il loro aiuto. Sembra che Chris Morgan voglia mettere tanta carne al fuoco e James Wan salta sui carboni ardenti con una maestria spaventosa. Altro che Age of Ultron, questi sono i veri supereroi che vogliamo. Il film è ritmato, scandito, mai banale e gli attori sanno prendersi poco sul serio. È quel genere di film che non annoia e che mostra la violenza solo per necessità. È oro al giorno d’oggi.

PUNTI M: 4

mercoledì 20 maggio 2015

Tanto vale restare “A Casa”.


Home: A Casa
Regia: Tim Johnson
Interpreti: Nanni Baldini (Oh), Maria Letizia Scifoni (Freccia 'Tip' Tucci), Monica Ward (Lucy Tucci), Marco Mete (Capitano Smek), Simone Crisari (Kyle)
Genere: Animazione - Origine: USA - Anno: 2015 – Soggetto: Adam Rex (romanzo) - Sceneggiatura: Tom J. Astle, Matt Ember - Animatori: Guillermo Careaga, Scott Lemmer, Scott Raymond, Mike Safianoff, Greg Whittaker, Benjamin Willis, Onur Yeldan - Montaggio: Jessica Ambinder-Rojas, Alexander Berner – Musica: Joel McNeely, Rihanna - Durata: 94’  - Produzione: DreamWorks Animation - Distribuzione: 20th Century Fox
Michele Massaro
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Io adoro i film di animazione. Mi fanno sentire un bambino, e giuro che è una sensazione bellissima che non scambierei per nulla al mondo. Però questo film non riesce ad andare lontano e giuro di aver fatto davvero fatica a finirlo. Un gruppo di alieni si stanzia sul pianeta terra e trasferisce tutta la popolazione umana in Australia. Oh, il protagonista incontra poi una umana, Tip, e cercherà di aiutarla a ritrovare sua madre. Giuro che non mi aspettavo un film alla Shreck, ma mi sarei accontentato di Planet 9 sinceramente. Invece il film sembra fatto per bambini, e questo va bene, ovviamente, ma almeno spiegatelo nel trailer. Il ritmo è lento, il doppiaggio buono ma l’intreccio banale e molto infantile. Persino il finale perde, ricadendo nel quotidiano. I temi principali sono quelli dell’amicizia e del non scappare di fronte alla paura e ne escono bene, ma il problema è che il film non riesce a trovare un pubblico di riferimento.


PUNTI M: 2

lunedì 18 maggio 2015

Genovesi non è una “Bella Sopresa”.


Ma Che Bella Sorpresa
Regia: Alessandro Genovesi
Interpreti: Claudio Bisio (Guido), Frank Matano (Paolo), Valentina Lodovini (Giada), Renato Pozzetto (Giovanni), Ornella Vanoni (Carla), Chiara Baschetti (Silvia), Galatea Ranzi (Psichiatra), Anna Ammirati (Anna)
Genere: Commedia - Origine: Italia - Anno: 2015 - Soggetto: "A Mulher Invisível" di Claudio Torres - Sceneggiatura: Alessandro Genovesi, Giovanni Bognetti, Claudio Torres - Fotografia: Federico Masiero - Montaggio: Claudio Di Mauro - Durata: 91’  - Produzione: Colorado Film e Medusa Film - Distribuzione: Medusa Film
Michele Massaro
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Ma in Italia oramai facciamo solo commedie? Pare di sì. Gli americani ci propinano supereroi, noi ci propiniamo commedie di dubbio gusto. Tutto sommato la storia non è nemmeno male, solo un po' sbarazzina nel finale, ma i problemi sono ben altri. Guido è un professore che possiamo definire un eterno innamorato. Crede nell'amore, e forse anche troppo, per questo non gli sarà facile superare la storia con Anna. Questo film non mi ha deluso, mi ha deluso Genovesi che con Soap Opera pensavo stesse per puntare in alto. Invece qui ritroviamo battute che non fanno ridere, stereotipi e solita comicità all'italiana. Il film è veloce e non ci si annoia, però ridurre Bisio, che comunque ne esce benissimo, a un ruolo così poco studiato è orribile. Frank Matano continua a non fare ridere ma almeno ha abbandonato pernacchie e gag da terza media per cercare di approdare a una comicità normale, mentre Pozzetto e la Vanoni sono magnifici. La donna, invece, è sempre bella ma non approfondita, che sia Anna, Silvia o Giada. Il tema dell'amore è affrontato meglio che nei film di Moccia, ma questo non lo salva. Un film non per oggi, fatto solo per vendere.


PUNTI M: 2

sabato 16 maggio 2015

"L’Era di Ultron" si scaglia nel banale.


Avengers: L’Era di Ultron
Regia: Joss Whedon
Interpreti: Robert Downey Jr.(Tony Stark/Iron Man), Chris Hemsworth (Thor), Mark Ruffalo (Bruce Banner/Hulk), Chris Evans (Steve Rogers/Capitan America), Scarlett Johansson (Natasha Romanoff/Vedova Nera), Jeremy Renner (Clint Barton/Occhio di Falco), Don Cheadle (James Rhodes/War Machine), Aaron Taylor-Johnson (Pietro Maximoff/Quicksilver), Elizabeth Olsen (Wanda Maximoff/Scarlet Witch)
Genere: Fantascienza - Origine: USA - Anno: 2015 - Soggetto: Stan Lee e Jack Kirby (fumetto), Joss Whedon - Scenografia: Joss Whedon - Fotografia: Ben Davis - Musica: Brian Tyler e Danny Elfman – Effetti Speciali: Industrial Light & Magic - Montaggio: Jeffrey Ford, Lisa Lassek- Durata: 101’  - Produzione: Marvel Studios - Distribuzione: Walt Disney Studios
Michele Massaro
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C’era bisogno di parlare ancora di film sui supereroi americani dopo I Guardiani della Galassia. Sì. Questo perché dopo il film di Gunn avevo la convinzione che si abbandonassero i super effetti speciali al di sopra di tutto, anche della trama, del senso e della fotografia –per non citare la regia- ma mi sbagliavo, e di grosso. La trama è la solita: gli Avengers sono buoni e combattono contro i nemici. Il colpo di scena? I nemici sono creati da loro. Tranquilli, non vi ho rovinato nulla, si scopre nei primi dieci minuti di film. Il film potrebbe anche concludersi qui, e invece tira avanti senza motivo. Scontri senza senso e improduttivi, scene tappa buchi. Se hanno criticato Spider Man 3 di Raimi, qui cosa dobbiamo dire? Il ritmo è il solito e gli effetti speciali ci permettono di non addormentarci, almeno non facilmente. Gli attori sono impeccabili come al solito ma è lo svolgimento che non lascia nulla. Il tema portato avanti è quello della tecnologia e dell’uomo che non riesce più a controllarla, ma non da nulla di nuovo. Quando si affronta un tema trattato mille volte si deve almeno provare a dare un punto di vista nuovo. Questa pellicola non lo fa, e sinceramente oggi non abbiamo bisogno di film belli ma che non danno nulla.


PUNTI M: 2

venerdì 15 maggio 2015

"Dragonheart 3 – La Maledizione dello Stregone" ci aspetterà in TV.


Dragonheart 3 – La Maledizione dello Stregone
Regia: Colin Teague
Interpreti: Julian Morris (Gareth), Tamzin Merchant (Rhonu), Ben Kingsley (Drago), Jassa Ahluwalia (Lorne), Dominic Mafham (Sir Horsa), Jonjo O'Neill (Brude), Jake Curran (Traevor)
Genere: avventura - Origine: USA - Anno: 2015 - Sceneggiatura: Matthew Feitshans - Fotografia: Andreea Popa - Musica: Mark McKenzie – Costumi:  Oana Paunescu - Durata: 95’ - Produzione: Raffaella Productions - Distribuzione: Universal Pictures Italia
Michele Massaro
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Mi sono perso qualcosa. Sono infatti abituato a Dragonheart che da Italia 1 non esce più, ma non pensavo esistesse un 2… Immaginatevi la mia scoperta quando vedo il 3! Il film, classico d’avventura, devo ammettere inizia bene. Mi piace l’introduzione e persino la regia dei primi minuti! Certo, quando riconosco subito il super-cattivo mi chiedo se sia un film o una soap opera, ma non voglio sbilanciarmi. Incomincia così la lunga storia di questo giovane scudiero che vuole diventare cavaliere e che incontra per puro caso un drago. Ammetto che l’idea di creare un eroe non perfetto ma con molte sfaccettature e affiancarlo ad un mondo di egoismo e valori negati mi è piaciuta, ma il tutto crolla quando si ritorna nella solita storia d’amore e nel solito combattimento a lungo rimandato. Il film è lento, come qualsiasi film da TV che deve incollarti alla pubblicità, ma non nega scene molto interessanti e di facile intrattenimento. L’attore protagonista sa recitare, la regia non delude, gli effetti speciali sì, ma non puntiamo all'Oscar. L’intreccio sembra crollare ma a metà risulta molto interessante, per ricadere nel solito lieto fine. La tematica dei ricchi contro poveri e della povertà come colpa viene affrontata egregiamente e si capisce che è un film creato per il pubblico. Un bel prodotto kitsch che non sembra andrà lontano.


PUNTI M: 2